Dalla spiaggia al Museo, cresce la voglia di sposarsi

In poco più di quattro mesi celebrati 24 matrimoni: ecco le location preferite

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Sposarsi tra le opere d’arte al Museo della città. Oppure nel giardino del Part, il museo di arte contemporanea allestito nel Palazzo dell’Arengo. Sono due delle possibilità che i novelli sposi possono da poco sfruttare per pronunciare il sì che li unirà per la vita. I luoghi più rappresentativi, affascinanti e belli di Rimini si offrono come location. I tempi in cui sposarsi in Comune significava dire sì nella saletta vicina all’ufficio del sindaco sono ormai lontani, e questo sta incidendo anche sulla quantità di richieste che stanno arrivando negli uffici di Visit Rimini che sta curando la gestione dei siti dove potersi sposare. Nel 2021 si erano svolti in tutto 28 matrimoni civili. Lo scorso anno era ancora segnato dalle limitazioni del Covid che avevano portato alcune coppie a rimandare in attesa di tempi migliori. Quest’anno, con le restrizioni che appaiono sempre più un ricordo, anche le richieste stanno aumentando in modo notevole. In meno di quattro mesi e mezzo i matrimoni celebrati nelle varie location pubbliche sono stati ben 24, e il centralino continua a squillare. A sottolineare quanto sia attraente sposarsi nei luoghi più belli e significativi della città, sono anche le sette coppie arrivate da fuori città. Quest’anno il luogo preferito per i matrimoni civili resta la casa allestita in piazzale Boscovich con dieci celebrazioni. Segue il Museo della città tra il Lapidario e la Sala degli Arazzi con 6 matrimoni. Poi vengono gli altri luoghi: Villa des Verges, il Fulgor, il Teatro Galli, la Palazzina Roma, il Grand hotel e la nuova entrata, il giardino del Part. Dal momento in cui è stato proposto, ha subito suscitato grande interesse e sta vedendo le prime conferme, spiegano da Visit. È uno spazio concepito come un’estensione del percorso espositivo del Part - Palazzi dell’Arte Rimini, in continuità con l’esposizione di opere d’arte contemporanea della collezione della Fondazione San Patrignano.