Delbianco non suona più con Cecchetto

La parabola dell’ex 5 stelle: candidato sindaco con i grillini, leader di Riccione Civica, ora l’addio al produttore. Rimossi i manifesti elettorali

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Andrea Delbianco lascia per sempre Riccione Civica, che aveva fondato nel 2019 a due anni dalla sua candidatura a sindaco grillino: colpo di scena che, all’epoca, aveva fatto mutare simbolo al gruppo estromettendo del tutto quello del M5S pur restando i due scranni in consiglio. La parabola politica di Delbianco continua con questa scelta comunicata ufficialmente ieri mattina alle 9.30 agli attivisti del suo gruppo. Delbianco ha specificato che non farà più parte di Riccione Civica neppure come associato. Sottolinea che quello è stato il suo ultimo messaggio in chat, che continuerà a fare politica, ma assicura che "alle prossime elezioni comunali non intende candidarsi in nessun’altra formazione politica". Spiega ancora: "Una serie di accadimenti a malincuore mi hanno costretto a ritirare la mia candidatura a consigliere comunale, un appuntamento per il quale avevo duramente lavorato in questi cinque anni. Purtroppo non ci sono più i presupposti per poter andare avanti". Delbianco aveva già comunicato privatamente questa sua "sofferta scelta" al direttivo venerdì sera, a poche ore dallo scontro tra Roberta Pontraldolfo (sua compagna) e un’altra attivista a sostegno di Claudio Cecchetto. Fatti consumatisi in un brevissimo lasso di tempo, che hanno portato la Pontrandolfo a saltare subito nella lista Uniamo Riccione, pro Daniela Angelini sindaco. Proprio la stessa Riccione Civica caldeggiava la candidatura dell’ex segretaria della Cna alla guida della coalizione di centrosinistra, per poi scegliere di sostenere Cecchetto. L’episodio di venerdì è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I malumori erano insorti a fine marzo, quando Delbianco, pur rimanendo nel direttivo, aveva mollato il ruolo di coordinatore, ceduto ad Alessandro Bartorelli "per questioni lavorative e personali".

Alla base di tutto, come conferma lo stesso fondatore di Riccione Civica, "anche degli attriti dovuti a questioni tecniche, come le modalità nel portare avanti la campagna elettorale". Parla di "divergenze abbastanza rilevanti sorte nei rapporti interni qualche settimana dopo che l’assemblea di Riccione Civica aveva votato la decisione di sostenere Claudio Cecchetto sindaco". Il divorzio con il polo civico del talent scout insomma era dietro l’angolo, e quando sul fatto di venerdì nessuno della coalizione si è pronunciato, si è consumato lo strappo definitivo. Lungo le strade di Riccione, fino a pochi giorni fa tappezzate di manifesti con il volto dei due leader, Cecchetto e Delbianco, di cui ora non c’è più alcuna traccia. Delbianco tiene comunque a ribadire con forza che la sua "visione è alternativa e non compatibile alla coalizione che vede Caldari sindaco".

Nives Concolino