Don Beneventi diventa vescovo: "Spero di essere all’altezza"

Il prossimo 18 maggio a Pennabilli si insedierà alla guida della diocesi di San Marino-Montefeltro

Don Beneventi diventa vescovo: "Spero di essere all’altezza"

Don Beneventi diventa vescovo: "Spero di essere all’altezza"

"Ho il carattere tenace di chi avanza senza timore. Grazie per l’accoglienza che mi sarà riservata. Spero di essere all’altezza". Ieri mattina nella cattedrale di Acerenza, comune di poco più di 2mila abitanti in provincia di Potenza, il nuovo vescovo di San Marino-Montefeltro, Domenico Beneventi, ha ricevuto la consacrazione episcopale. E’ diventato vescovo. Poco più di un centinaio di persone in cattedrale e tra i concelebranti c’erano anche il vescovo Andrea Turazzi che poco meno di due mesi fa ha rassegnato le dimissioni al compimento dei 75 anni e il vescovo di Rimini, Nicolò Anselmi, grande amico di don Domenico. Tra i tanti sacerdoti presenti, anche quelli della Diocesi di San Marino-Montefeltro. Che monsignor Beneventi incontrerà nuovamente il prossimo 18 maggio nella cattedrale di Pennabilli. Lì quel giorno l’avvicendamento con monsignor Turazzi. Lì quel giorno diventerà a tutti gli effetti vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro. Con Turazzi che diventerà vescovo emerito.

Nato a Castelmezzano, don Beneventi ha compiuto 50 anni l’8 febbraio scorso. Attualmente, è il parroco della chiesa di Nicola di Bari a Pietragalla. La sua formazione è radicata nell’Azione cattolica, di cui è oggi assistente regionale, e ha studiato teologia al Seminario Maggiore della Basilicata a Potenza, conseguendo un dottorato in teologia pastorale e una laurea in media education. Sacerdote dal 1999, ha prestato servizio come parroco a Laurenzana e come amministratore parrocchiale a Pietrapertosa. La sua passione per l’insegnamento lo ha portato a essere docente presso l’istituto teologico e quello di scienze religiose della Basilicata. Inoltre, svolge un importante ruolo nella comunità di recupero Emmanuel a Genzano di Lucania.

Don Beneventi è anche un esperto di giornalismo, collaborando attivamente con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. Recentemente, è stato nominato consulente ecclesiastico dell’associazione italiana ascoltatori radio e televisione (Aiart). "Da un lato sento il timore e l’emozione perché il Signore mi chiede di essere Vescovo – ha detto – di vivere veramente quello che non è un incarico, ma un servizio di pienezza. Dall’altro lato c’è la gioia di potermi donare e restituire al mondo e alla comunità tutto quello che io ho ricevuto. Porterò l’uomo che sono, frutto di un’esperienza fatta di incontri in Lucania. Mi porterò molto della mia bella amata terra: la luce, la genuità, la semplicità di un popolo che non fa rumore, ma nel silenzio fa tanto.