Droga, scoperto il tesoretto dello skipper

La Finanza sequestra 56mila euro depositati a San Marino: sarebbero riconducibili ad un traffico internazionale di stupefacenti

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La rotta nascosta portava fino a San Marino. Era celato sul monte Titano il ‘tesoretto’ di Nicolino Uras, 64 anni, lo skipper-cuoco ritenuto dagli inquirenti francesi e italiani una delle pedine al centro di un grande traffico internazionale di stupefacenti tra Francia, Polinesia Francese, Panama e Sud America. Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della procura di Bologna, le Fiamme Gialle hanno sequestrato 56mila euro che erano stati versati da Uras su un conto corrente intestato a suo nome in un istituto di credito della Repubblica. Secondo gli investigatori, quei soldi sarebbero il frutto dell’attivitò di corriere della droga che il 64enne, sfruttando la sua professione di skipper, avrebbe svolto tra il 2016 e il 2017 facendo la spola tra i due continenti. L’ipotesi avanzata dalla Guardia di Finanza è quella di riciclaggio. Uras era stato arrestato nel maggio del 2019 alla darsena di Rimini, dove era sbarcato per trascorrere qualche giorno di relax a bordo di una barca di 10 metri. Nemmeno il tempo di attraccare, e su di lui, come dei falchi, era piombati i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, in collaborazione con i colleghi di Rimini. In seguito era stato scarcerato ed era tornato in libertà, anche se su di lui continua a pendere un’accusa di traffico internazionale di stupefacenti mossa dalla procura di Parigi. Per anni il 64enne ha accompagnato facoltosi turisti in crociere di divertimento da una parte all’altra del mondo. A detta degli investigatori francesi, tuttavia, quelli di Uras non sarebbero stati altro che viaggi di rifornimento, che gli avrebbero permesso di trasbordare carichi proibiti attraverso l’oceano. Per il momento si tratta solo di un’ipotesi investigativa, che però nel nel 2018 aveva indotto le autorità parigine a spiccare un mandato di cattura europeo nei suoi confronti. All’epocava dell’arresto, Uras aveva rifiutato l’estradizione in Francia. In seguito si era trasferito a vivere proprio a Rimini. La Guardia di Finanza, commentando l’esito dell’operazione di sequestro a San Marino, evidenzia come "l’operazione testimoni ancora una volta l’importanza della collaborazione internazionale indispensabile per contrastare in maniera sempre più efficace il crimine".