Fondi spariti, Gualano si difende "Non ho niente da nascondere"

L’ex presidente di Rompi il silenzio: "Contro di me una vendetta, non ho mai intascato un euro"

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"È stato un fulmine a ciel sereno. Ho appreso la notizia dell’indagine a mio carico dalla stampa prima ancora che dalla Procura di Rimini. Se qualcuno mi avesse contattata, sarei stata ben felice di presentarmi per chiarire la mia posizione. Non ho nulla da nascondere e non ho mai tratto vantaggi economici indebiti dalla mia attività di volontaria". Paola Gualano, ex presidente dell’associazione ‘Rompi il silenzio’, si difende dalle accuse piovute contro di lei e la collaboratrice non socia della onlus Loretta Filippi.

Gualano, si aspettava questo ‘tsunami’?

"In un certo sì. Già un anno fa avevano iniziato a circolare delle calunnie sul mio conto. Venivo da un periodo difficile, due anni di emergenza Covid come infermiera, sempre in prima linea. Per questo avevo deciso di dimettermi".

La accusano di aver percepito indebitamente circa 26mila euro tra il 2018 e il 2021.

"È falso e posso dimostrarlo. Sono una delle socie fondatrici di Rompi il silenzio, e ho sempre assolto con dedizione e spirito di sacrificio alla carica di vice presidente, prima, e di presidente poi".

Sempre da volontaria?

"Esatto. Ho rinunciato a tanto, se non a tutto, in nome dell’associazione. Per dieci anni sono stata la referente per la gestione delle emergenze delle donne vittima di violenza. Ciò significa essere reperibili praticamente 24 ore su 24. Ci ho sempre messo il cuore, perché credevo in quello che facevo, e non ho mai chiesto un euro in cambio, a parte i rimborsi per le spese di viaggio, previsti dallo statuto".

Sorpresa delle accuse che le sono state rivolte?

"A sorprendermi è stato il metodo. Quelle contro di me e contro Loretta sono accuse intrise di violenza. La stessa violenza che come donne dovremmo combattere. Temo purtroppo che dietro ci sia un desiderio di vendetta o rivalsa. Non voglio entrare nel merito della questione, visto che sono in corso degli accertamenti. Una nota positiva, in tutta questa vicenda, comunque c’è".

Quale?

"I messaggi di solidarietà che ho ricevuto in queste ore. Tantissimi. Sia in pubblico, che in privato. Anche sulla pagina Facebook dell’associazione, sono arrivate moltissime attestazioni di stima. Evidentemente chi mi conosce sa chi sono e quali sono i miei trascorsi. Paradossalmente sono sicura che Rompi il silenzio uscirà ancora più forte da questa tempesta".

Lorenzo Muccioli