Rimini, la foto choc della defunta sul manifesto diventa un caso

Un'immagine che fa discutere. Ma i familiari difendono la scelta: "Lei era proprio così"

Nadir, uno dei nipoti di Irma Nanni, davanti al manifesto della nonna

Nadir, uno dei nipoti di Irma Nanni, davanti al manifesto della nonna

Rimini, 26 agosto 2020 - Un modo a dir poco insolito per lultimo saluto. Il dito medio alzato (un gesto all’apparenza offensivo) da parte di un defunto in un manifesto funebre non capita di vederlo tutti i giorni. Anzi, a memoria di cronista, risulta del tutto inedito. Ed è invece proprio la fotografia che figli e nipoti della signora Irma Filomena Nanni, di 84 anni, "mancata all’affetto dei suoi cari" il 18 agosto, hanno scelto per l’immagine del manifesto affisso in vari quartieri. "Addolorati danno il triste annuncio – si legge – i figli Daniela, Monica, Luigi e Valter, i nipoti Yuri, Nadia, Nadir e Naser". Questi ultimi tre sono fratelli, figli di Daniela, con padre di origine magrebina. I funerali si sono celebrati il 20 agosto nella camera mortuaria del cimitero di Rimini.

"Volevamo rappresentare nostra mamma nel migliore modo possibile – spiega Daniela Mancini –. Non è stata una disposizione sua, ma mia e dei miei figli. Mia mamma e mio babbo erano nati tutti e due a Rimini. Lei faceva la pastora, insieme a lui per molti anni, fino a che non siamo venuti noi quattro figli al mondo. Poi ha fatto altri lavori, anche le pulizie nelle case. Io abito a Spadarolo, ma lei, che è stata cremata, ha scelto una funzione laica per l’addio: non era religiosa, anzi i preti le erano invisi". "Mia mamma è nata nell’epoca sbagliata, è stata una specie di femminista ante litteram – continua Daniela Mancini –, aveva una grande apertura mentale, ed era un tipo originale. Ad esempio, se osavi alzare le mani te le ridava, uomo o donna che fossi; se il marito l’avesse tradita l’avrebbe ripagato della stessa moneta e così via. A noi figli ha sempre detto: 'non fatevi mettere i piedi in testa da nessuno’. Le ceneri saranno al cimitero di San Maria in Cerreto, dove abita mia sorella. Utilizzeremo la stessa foto del manifesto per la lapide funeraria".

Per manifesto e funzione la famiglia si è rivolta ad Amir. Dall’agenzia funebre pubblica provinciale spiegano che alla famiglia era stato fatto notare che la richiesta era un tantino ’originale’. La risposta è stata che la scelta dei famigliari si basava sulla convinzione che quella è la foto che meglio rappresentava la scomparsa. In materia non c’è un regolamento. Del resto ciascuno regisce ed elabora un dolore a modo suo.  

Il pregato è finito anche sulle pagine Facebook 'Matti di Rimini’, scatenando una prevedibile marea di reazioni contrastanti (ben 155 commenti e 1.200 visualizzazioni sino a ieri). Chi condivide: "Sei una meraviglia Irma, riposa in pace", scrive Peter Savoretti. "Grande Irma, a modo tuo hai fatto sentire la tua presenza sia da viva che da morta!", aggiunge Anselmo Torri. "Foto irrispettosa verso una signora che non c’è più", dice Pael A. "Sono la figlia – risponde Daniela –, lei spara sentenze senza sapere di chi sta parlando". "Credevo di aver visto male passando velocemente", il post divertito di Alessandra R. "Avrei voluto conoscere Irma", scrivono in molti. "Guarda che nomi i nipoti", post di Alessandro M. "Io sono l’altra figlia – risponde Monica Mancini –, non capisco che problemi ha la gente. I nomi dei nipoti??? Ma fatevi una padellata di fattacci vostri". Buon sangue non mente.