Gli hotel restano senza cuochi "Addio alla pensione completa"

È sempre emergenza stagionali: molte strutture non riescono a reperire personale per la cucina. Federalberghi: "Più semplice trovare clienti che lavoratori. C’è chi si trova costretto a tagliare l’offerta"

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Personale fantasma nel comparto alberghiero, ed ora i gestori degli hotel vedono le streghe. "C’è chi si trova costretto a togliere la pensione completa dalla propria offerta ai clienti, inserendo la mezza pensione – spiega Bruno Bianchini, presidente i Federalberghi Riccione –. Questo perché non si riesce a trovare personale in cucina".

Nelle ultime due stagioni, quelle della pandemia, delle chiusure, del coprifuoco e dei protocolli per la sicurezza sanitaria, la principale preoccupazione degli albergatori era riempire le camere cercando di minimizzare i danni provocati dalle restrizioni legate al virus. Si erano anche visti gli effetti della carenza di personale soprattutto la scorsa stagione, concentrata in pochi mesi, e con camerieri, aiuto cuochi e personale alle camere che si facevano di nebbia anche in pieno agosto. Ma quest’anno con una stagione che pare tornata ai livelli pre pandemiche, la difficoltà nel reperire personale rischia di cambiare anche il prodotto turistico. "Oggi è più semplice trovare clienti che trovare personale".

Delle ultime stagioni sono rimaste le difficoltà nell’intercettare la manodopera straniera, che spesso ha cambiato destinazioni scegliendo altri Paesi per la stagione. I ragazzi che escono dagli istituti professionali sono una presenza sempre più importante, ma non sufficiente nonostante gli accordi che le associazioni degli albergatori stanno facendo con vari istituti. Anche il ‘Ponte Adriatico’, che doveva portare in riviera un centinaio di lavoratori dall’Albania, ha infine deluso gli albergatori per le lunghe attese. I primi lavoratori erano attesi per la Pasqua invece solo martedì scorso è stata attivata dal Ministero la piattaforma che consentirà ai lavoratori in partenza dall’Albania di ottenere i visti per recarsi negli hotel della riviera, dopo la selezione e i colloqui fatti con gli stessi albergatori.

Nella migliore delle ipotesi le procedure burocratiche per i visti potrebbero durare circa tre settimane, questi i calcoli fatti in Federalberghi.

Intanto il 2 giugno si avvicina e porterà il pienone mentre diversi albergatori sudano freddo e potrebbero ritrovarsi anche in sala a servire i clienti. "È già accaduto ed è una ipotesi se non trovi personale – prosegue Bianchini –. Non mi interessa polemizzare, vorrei solo analizzare il fenomeno in atto. Oggi non sono più gli albergatori a dettare le condizioni dei contratti o del lavoro. Con una tale mancanza di personale, sono i lavoratori che dettano le condizioni. La realtà è questa".

Andrea Oliva