"Ho messo la testa a posto a Fellini e Delon"

Dopo 62 anni il barbiere di via Gambalunga appende le forbici al chiodo: "Ora mi occuperò dei ragazzi delle comunità di recupero"

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di Mario Gradara

Dopo sessantadue anni di barba e capelli a migliaia di riminesi, ma anche turisti e divi del cinema, appende forbici e rasoio al chiodo anche lo storico barbiere Tonino Urracci, sbarcato a Rimini nel 1957 da Ussaramanna, paesino in provincia di Cagliari. Un esordio coi fiocchi quello di Urracci nell’allora capitale delle vacanze: "Ho fatto per un po’ l’apprendista, poi nel 1959 e nel 1960 ho lavorato al Grand Hotel, all’epoca del commendator Durante, che era rigorosissimo, non voleva nessuna confidenza con gli ospiti. Sono stati anni bellissimi. La clientela era superselezionata, con ospiti di alto lignaggio e tantissimi vip, io lavoravo all’interno come parrucchiere uomo e donna, da libero professionista". Qualche nome? "Ho tagliato alcuni riccioli di troppo a Federico Fellini, che voleva solo piccole spuntatine, ritocchi quasi invisibili. Ho tagliato i capelli cortissimi a Claudia Cardinale, giovane e stupenda, alla quale serviva un nuovo look per un film da girare nelle paludi del Ferrarese. Una pellicola il cui regista era Valerio Zurlini, che aveva perso la testa per l’attrice. Era anche lui mio cliente, e l’ho sempre ricordato con tanto affetto".

Tra i tanti i vip cui Tonino ha messo la testa a posto anche Alain Delon e Claudio Villa. E la bellissima Jaqueline Sassar, attrice francese diretta tra gli altri da Alberto Lattuada.

"Delon faceva parte del cast del film di Zurlini – racconta Urracci –. Un giorno passo in piazza Cavour, il regista mi fa un gran urlo: ’Tonino!!!’ Io mi avvicino e lui mi presenta Alain Delon, star internazionale". E Villa? "Il cantante quando veniva a Rimini alloggiava in genere al Napoleon Hotel – continua Urracci –, e appena arrivava in città mi chiamava in albergo, voleva che gli ritoccassi e capelli". Dopo il periodo al Grand Hotel Tonino, da inizio anni Sessanta, ha rilevato l’attività dello storico parrucchiere Fausto, che era andato in pensione, in via Gambalunga, ma a un civico diverso dall’attuale, dove si è trasferito successivamente.

E adesso, game over?

"Chiudo a fine dicembre – racconta il simpatico ’figaro’ di via Gambalunga –, non perché non me la senta più anche se ho compiuto ottantaquattro anni, neanche per l’invasione di barbieri e parrucchieri asiatici. Il motivo è che ho la mano destra che non mi ’risponde bene’, faccio sempre più fatica. Forse deciderò di operarmi, ma la bottega la chiudo". Niente eredi per Tonino. "Ho mia moglie, un figlio e due figli, e nipoti - sorride –, ma nessuno ha seguito la mia attività. Nè ho trovato qualche giovane interessato a rilevarla, magari muri compresi, che sono di mia proprietà. Del resto non è un bel momento". La bottega di via Gambalunga è un piccolo museo, con vari attestati professionali e splendide foto d’epoca di Rimini degli anni ruggenti. Con le magnifiche storiche poltrone da barbiere: "hanno più o meno la mia età, sugli ottant’anni", ride Tonino. Che comunque non dà un taglio del tutto alla passione della sua vita. "Nel mio giorno di chiusura, il lunedì – conclude – da trentacinque anni vado da don Nevio, nella parrocchia di Santa Aquilina, per tagliare i capelli ai ragazzi di un paio di comunità di recupero, che hanno problemi di alcol, droga, o sono agli arresti domiciliari. Vorrà dire che da gennaio, invece che un giorno a settimana, ci andrò più spesso. Ma..." Dica. "Vorrei mandare attraverso il giornale un grande abbraccio a tutti i miei clienti, alcuni fedelissimi da 62 anni, l’inizio della mia attività. E dire loro che mi dispiace davvero chiudere, e li porto nel cuore".