Cibi scaduti e sporcizia, chiusi tre hotel a Rimini

Sequestrati 140 chili di merce in un ristorante e 55 in un negozio di kebab

Gli uomini dei Nas di Bologna sono piombati in Riviera per diversi controlli

Gli uomini dei Nas di Bologna sono piombati in Riviera per diversi controlli

Rimini, 11 agosto 2019 - Chiusi per sporcizia e cibi scaduti. Altro che cucine da incubo dal nome di un programma televisivo. L’incubo se lo sono trovati davanti, in carne ed ossa, i carabinieri del Nas, giunti direttamente da Bologna per garantire la sicurezza e la salute delle migliaia e migliaia di turisti che in queste settimane affollano la Riviera. Gli uomini del maggiore Umberto Geri hanno controllato diverse strutture nella riviera riminese e le sorprese, molto amare, non sono mancate. La sporcizia ed i cibi scaduti regnavano sovrani in tre alberghi della provincia tanto che i carabinieri sono stati costretti a segnalare la situazione disastrosa all’Ausl ed ai Comuni interessati, situazione che ha portato al provvedimento contingibile ed urgente della sospensione dell’attività.

Il tutto da fine luglio ai primi dieci giorni di agosto. Così tre alberghi hanno chiuso i battenti almeno fino a quando la situazione non sarà sanata. «Gravissime carenze igienico sanitarie», recitavano le segnalazioni fatte partire dalle divise dei Nas. Le toilette di un albergo versavano in condizioni disastrose, un altro aveva le porte delle stanze scardinate, ragnatele e muffe nella camere, in due sale da pranzo venivano accatastati biciclette e motorini. Insomma, in tre strutture la parola igiene era pressoché sconosciuta.

Per non parlare del cibo, molto spesso scaduto. In un quarto hotel, un tre stelle di Rimini, i carabinieri hanno sequestrato, in via del tutto cautelativa, la bellezza di 600 chili di alimenti tra salumi, latticini, pesce ed carne scaduti. Anche per questa struttura è stata chiesta la sospensione dell’attività e al titolare verrà applicata una multa molto salata.

Ma problemi di cibi scaduti o senza alcun documento che ne possa provare la tracciabilità e quindi la genuinità, i carabinieri ne hanno riscontrati anche in altri esercizi commerciali, come ad esempio un ristorante di pesce a Riccione dove sono stati sequestrati alimenti e la relativa struttura per un valore di circa 800mila euro. E i militari hanno usato il pugno di ferro anche nei confronti di un negozio che vende kebab in pieno centro a Rimini, sorpreso a tenere prodotti di carne e vegetali fuori dagli appositi contenitori refrigeranti. Al titolare del locale, un pakistano di 30 anni, la dimenticanza è costata una multa da più di 3mila euro.

E irregolarità di natura amministrativa, ma soprattutto carenze igienico alimentari sono stati riscontrati in un panificio in zona Bellariva. L’Ausl ha così emesso un provvedimento di sospensione dell’attività anche per il panificio con una pesante multa per la sua titolare.