I furbetti degli affitti brevi. Controlli a tappeto della Finanza

Nell’ultimo anno accertamenti condotti sui proprietari di centinaia di case per turisti. La maxi inchiesta contro Airbnb fa tremare tanti riminesi: rischiano guai con il Fisco.

La maxi inchiesta per evasione nei confronti di Airbnb, condotta dalla Guardia di finanza, fa tremare anche tanti riminesi che affittano case ai turisti attraverso la piattaforma. Sono migliaia infatti (in tutta Italia) i proprietari di alloggi che tra il 2017 e il 2021 hanno affittato gli appartamenti utilizzando Airbnb senza versare la cedolare secca del 21%. La Procura di Milano, che coordina le indagini, ha già disposto il sequestro preventivo di 779 milioni nei confronti della filiale irlandese di Airbnb. Ma potrebbero finire presto nei guai con il Fisco anche parecchi degli stessi proprietari di alloggi che utilizzano la piattaforma. Da quanto si è appreso infatti un’alta percentuale di locatari era a conoscenza dell’omesso pagamento della cedolare secca da parte di Airbnb (ricevevano il canone depurato solo dalla provvigione alla piattaforma), ma nonostante questo si sarebbe ben guardata dal pagare le tasse.

Per quanto riguarda la situazione nel Riminese, i controlli sugli affitti brevi da parte delle fiamme gialle sono costanti e periodici, da tempo. Solo nell’ultimo anno la Guardia di finanza ha fatto accertamenti fiscali su centinaia di proprietari di case che affittano ai turisti, sia attraverso Airbnb e altre piattaforme sia direttamente. A questi controlli si aggiungono quelli condotti dagli uffici del Comune, che prima di tutto verificano se i locatari versano l’imposta di soggiorno. Attualmente sono 1.724 i riminesi che versano a Palazzo Garampi la tassa per i soggiorni dei turisti in appartamenti e case. Tra loro molti hanno due o più alloggi. Dagli accertamenti effettuati risultano pochissimi i casi di evasione: la tassa di soggiorno viene regolarmente versata da quasi tutti. Secondo la stima del Comune, sulla carta sono 8.304 le abitazioni messe sul mercato a Rimini per affitti brevi ai turisti. Un fenomeno che (l’abbiamo riportato ieri) negli ultimi anni è cresciuto in maniera vertiginosa. Nel 2019 gli alloggi affittati ai turisti a Rimini risultavano i poco più di 3mila: in quattro anni sono più che raddoppiati.

"Il mercato degli affitti brevi va regolamentato", ripetono da Palazzo Garampi da mesi. Perché il boom degli alloggi dati ai turisti sta ’drogando’ il mercato degli affitti a Rimini, e tante famiglie non riescono a trovare casa se non pagando canoni elevatissimi. Anche per questo il Comune ha deciso di aumentare l’imposta di soggiorno per chi fa le vacanze in case e appartamenti. è una delle manovre che l’amministrazione ha messo in campo, insieme al ’Piano casa Rimini’, "per dare risposte alle tante famiglie in cerca di un’abitazione in affitto", conclude Magrini.

Manuel Spadazzi