Il dramma della Marecchiese "Attraversarla è un incubo"

Il comitato ’Valmarecchia futura’ si batte da anni per trovare una soluzione . Il nodo più grave è quello che riguarda alcuni comuni come Verucchio

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Eliminare l’etichetta di ’Strada Statale’ dalla 258; non ripristinare la vecchia qualifica di ’Strada Provinciale’ e chiamare la strada per quello che è: Via Marecchiese. "Poi, se sarà realizzato un progetto importante di nuova viabilità, rimetteremo il cartello", è la provocazione dell’Associazione Terre dei Malatesta e dei Montefeltro, rilanciata dal Comitato Valmarecchia Futura che da tempo si batte, con la richiesta ’Dateci Strada’, per una possibile soluzione da sottoporre ad Anas in relazione alla via Marecchiese. La ’sfida’ è anche una risposta indiretta alla proposta del presidente della Provincia, che suggerisce al cittadino di Scavolino che lavora nell’area artigianale di Santarcangelo, "in nome della sacrosanta mobilità pubblica, di andare a Pennabilli, caricare la bicicletta sulla corriera per poter poi raggiungere dalla fermata il posto di lavoro". Il problema c’è, esiste ed è tra l’altro molto inquinante. L’origine della strada è però nobile: il suo punto d’arrivo coincideva con il punto dove nascevano la Via Emilia, la Via Flaminia che collegava la capitale del mondo e la Via Romea.

A metà del secolo scorso la Marecchiese era stata individuata come strategica nel collegamento verso Roma. Progetto accantonato. Risultato: costi altissimi e tali da essere definita oggi, la E45, una ’strada maledetta’. Nel frattempo l’antica Ariminensis finì declassata. Da statale divenne provinciale. Oggi è tornata al rango di Strada Statale 258 e gestita da Anas. Ma le problematiche sono accresciute. "Difficile in massima parte il percorso sul tratto dal confine con la Toscana fino a Novafeltria; non rinviabile una alternativa all’attraversamento di Novafeltria, Secchiano, Pietracuta e Villa Verucchio".

Due nodi fondamentali sono Corpolò e Villa. "La soluzione di Corpolò, pensata per risolvere un problema, ne ha creati due e il traffico leggero passa nell’abitato tra semafori, spartitraffico, passaggi pedonali e controllo velocità". Il transito a Villa Verucchio, poi, è un incubo.

m.c.