"Il pusher di Marco non ha detto tutto" La Procura interrogherà ancora Miradossa

Lo spacciatore, già ascoltato dal pm nella nuova indagine, dopo le rivelazioni di mamma Tonina verrà sentito nuovamente

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di Manuel Spadazzi

Che cosa sa davvero Fabio Miradossa sulla morte di Marco Pantani, che ancora non avrebbe voluto dire? Buona parte dell’indagine tris sulla scomparsa del ’Pirata’ gira proprio intorno a lui, lo spacciatore condannato a 4 anni e 10 mesi (patteggiò la pena) per aver consegnato a Marco la dose di cocaina fatale. E presto la Procura tornerà a interrogare Miradossa. Lo farà dopo le nuove dichiarazioni fatte al pm titolare della nuova indagine, Luca Bertuzzi, dalla mamma del campione di Cesenatico. Tonina Belletti resta convinta che il pusher di Marco non abbia detto ancora tutto. L’ha detto al magistrato, nel colloquio di due ore avvenuto la settimana scorsa. E l’ha scritto nel memoriale di 51 pagine consegnato al pm. I suoi nuovi legali, Fiorenzo e Alberto Alessi, hanno depositato alla Procura un’istanza istruttoria in cui richiedono di ascoltare Miradossa, alla luce degli elementi forniti da mamma Tonina.

Un passo indietro. Miradossa è stato ascoltato dalla commissione parlamentare antimafia il 7 gennaio 2020, nello stesso giorno in cui venne ascoltata anche la madre di Pantani. In quell’audizione sosteneva che Marco "non si è ucciso... Non è stata la droga. Sono convinto che l’hanno ucciso". Parte delle dichiarazioni di Miradossa sono state secretate. Ma la Procura di Rimini, che ha aperto nel il nuovo fascicolo sulla morte di Pantani in seguito all’inchiesta avviata dalla commissione antimafia, ha deciso di interrogare di nuovo alcuni personaggi chiave della vicenda, compreso proprio il pusher di Pantani. Interrogatorio avvenuto già tempo fa (il fascicolo, formalmente, è stato aperto nel 2019), in cui Miradossa non avrebbe fornito però nuovi elementi utili. Tra i "non so" e "non ricordo", lo spacciatore non avrebbe fatto fare passi avanti nell’inchiesta.

Mamma Tonina resta convinta che ci siano tanti lati oscuri nella ricostruzione degli ultimi giorni di vita di Marco. Il 3 febbraio 2004, il giorno prima della morte nella stanza dell’hotel Le Rose (avvenuta tra le 11 e 15 e le 12 e 45), Pantani avrebbe passato la notte in un altro hotel, e forse non era solo. La richiesta dei legali della famiglia di Pantani alla Procura di interrogare di nuovo Miradossa va in questa direzione: riavvolgere il nastro delle ultime 72 ore di vita del ’Pirata’, attraverso le prove raccolte e nuovi interrogatori. "Vogliamo solo la verità e giustizia, non vendetta", ha dichiarato mamma Tonina su queste colonne, dopo essere stata ascoltata la settimana scorsa in Procura.

La magistratura sta vagliando anche gli episodi di ’sciacallaggio’ denunciati da Tonina. Alcuni personaggi si sono avvicinati alla famiglia Pantani, promettendo di dire la verità sulla morte del ’Pirata’, e ora si sta scavando a fondo anche su questo. Dalla Procura riminese il riserbo è massimo sulla vicenda. Dell’inchiesta tris praticamente non si avevano avute notizie, fino a quando la madre del campione è stata ascoltata dal pm la scorsa settimana.