Il racconto della mistica. Delbrel

Ultima tappa del viaggio di Pardes con Elisabetta Salvatori al Teatro del Seminario di Rimini, per raccontare la straordinaria vita di Madeleine Delbrêl e il suo impatto ancora attuale.

Il racconto della mistica. Delbrel

Il racconto della mistica. Delbrel

Ultima tappa del viaggio di Pardes in questo anno accademico, ultima parola chiave: #scelte. Una serata diversa, per concludere il percorso effettuato in sette tappe, questa volta attraverso il linguaggio teatrale, grazie a Elisabetta Salvatori (foto): scenografa, sceneggiatrice e attrice. La conferenza-spettacolo, a ingresso libero, si terrà stasera alle 20,45 nel Teatro del Seminario (via Covignano 265 Rimini). Elisabetta Salvatori racconterà la storia di una donna del secolo scorso di straordinaria attualità: la vita intensa e drammatica della francese Madeleine Delbrêl, mistica, poetessa e assistente sociale, promotrice di un’esperienza originale di fraternità missionaria e di una personale ricerca del Vangelo nella periferia operaia di Parigi tra le due guerre mondiali. La Delbrêl è stata senza dubbio protagonista della vita ecclesiale francese del ‘900 e tuttora continua ad esercitare un fascino incredibile che non si affievolisce. A oltre mezzo secolo dalla morte la sua eredità è ancora vivissima, nel 1993 è stato avviato il processo di beatificazione mentre i suoi libri continuano ad essere letti con successo. "Racconto in modo semplice una storia che non ha niente di straordinario – spiega Elisabetta Salvatori – ma è la storia di una donna di una contemporaneità incredibile e che ha precorso i tempi con le sue idee e i suoi scritti. Questo dimostra come ogni storia ha dentro di sé una grande forza se c’entri dentro, e quella di Madeleine Delbrêl è una di queste". L’incontro è la settima serata promossa in questo anno accademico da Pardes, un gruppo formato da amici e amiche dell’Istituto di Scienze Religiose "A.Marvelli", che ha deciso di organizzare un percorso in sette tappe a partire dal titolo: "In-dipendenti. Dipendere per essere unici".

Luca Pizzagalli