
Il distributore automatico di pizze in viale Ceccarini
"Una pizza preparata da un robot in tre minuti non è coerente con la proposta dei mercatini natalizi di una zona turistica". Dopo Confcommercio e Confesercenti anche Confartigianato muove contro la casetta di Natale in pieno viale Ceccarini dove sono stati piazzati distributori automatici di pizza, bibite e caffè. Ma i titolari di Dino’s pizza, la società che ha portato la ‘pizza robot’ in ‘salotto’, non ci stanno. "Ci sentiamo denigrati" premette Corrado Mastropierro, uno dei tre soci insieme a Pino Sassi e Chiara Morra. "Non si può parlare di un semplice distributore. C’è uno studio che va avanti da vent’anni, tecnici e ingegneri italiani, una filiera di prodotti di qualità tutta italiana, parliamo di prodotti di eccellenza. Ripeto, questo progetto è tutto italiano e di alta qualità, personalmente non vedo quale possa essere il problema". D’altra parte l’associazione degli artigiani ribatte spiegando che "non è in discussione la libertà d’impresa, perché all’interno di un locale commerciale è lecito tutto ciò che rispetta le leggi. D’altra parte, un’offerta del genere esiste già anche a Riccione e noi che tifiamo per l’artigianalità siamo preoccupati per l’avanzare di un’offerta che ammorba tradizione, cultura gastronomica e produzione artigianale. Ma questi sono i tempi che viviamo e tocca anche al sistema artigianale e commerciale scuotersi e innovare. Nel posizionare in una ‘casetta natalizia’ un robot che cucina la pizza in tre minuti c’è invece la scelta, in ultima analisi dell’amministrazione, di rendere disponibile su suolo pubblico ciò che è coerente, e cosa non lo è, con la propria idea di città. La concorrenza e l’invadenza della tecnologia sono questioni con cui ci misuriamo ogni giorno. È solo voler sottolineare che è importante fare quel che si dice, dopo aver detto quel che si voleva fare".
Quando si parla di qualità, Mastropierro si sente toccato nell’orgoglio. "In questa nostra attività è tutto italiano, un esempio dell’ingegno italico nel progettare una macchina di questo tipo. Mentre vedo negozi in centro dove non è certo italiano quello che viene venduto. Se poi il problema è presentare una pizza in centro, non penso che questa attività entri in conflitto con le pizzerie. Sono due prodotti differenti. D’altronde sarebbe impensabile avere lo stesso prodotto fatto in un forno a legna". Dino’s continua a lavorare, e sui social l’iniziativa piace. "Un video su Tik Tok è arrivato a un milione di visualizzazioni". Intanto gli artigiani vestono i panni dell’arbitro e la chiudono così: "A chiunque abbia scelto, a chiunque abbia autorizzato, gli artigiani mostrano il cartellino giallo".
Andrea Oliva