Il tesoro delle colonie Regione in campo: "Interventi su misura per farle rinascere"

L’assessore alla Programmazione territoriale Barbara Lori ieri è intervenuta in consiglio comunale e ha confermato l’impegno di via Aldo Moro per la rigenerazione delle strutture .

Il tesoro delle colonie   Regione in campo:  "Interventi su misura  per farle rinascere"

Il tesoro delle colonie Regione in campo: "Interventi su misura per farle rinascere"

di Mario Gradara

"Come Regione abbiamo avviato un percorso che porti alla valorizzazione delle colonie marine di Rimini e Riccione quali luoghi simbolo della storia e del paesaggio romagnolo, nonché volàno per nuovi spazi pubblici e privati a favore delle comunità e delle imprese turistiche". La forte attenzione da parte dell’ente regionale al recupero delle ex colonie - lungo 70 chilometri di costa quelle censite sono circa 250, due terzi delle quali edifici inutilizzati e abbandonati - si è arricchita di una nuova tappa. Nel consiglio comunale di ieri è intervenuta l’assessore regionale alla Programmazione territoriale e all’Edilizia Barbara Lori.

Lei torna a Rimini in vesti ufficiali per la seconda volta nell’arco di pochi giorni. Che succede?

"La settimana scorsa abbiamo avuto un incontro operativo, con il presidente Stefano Bonaccini, il collega Andrea Corsini, i sindaci e gli assessori di Rimini e Riccione, insieme a dirigenti e tecnici sul tema della rigenerazione delle colonie marine. Oggi confermiamo il nostro impegno come Regione Emilia Romagna, al pari del Comune di Rimini, nel cercare le migliori soluzioni affinché le colonie tornino nella disponibilità della comunità riminese con usi diversificati".

Questione aperta ormai da decenni, sarà la volta buona per il risorgimento della ’città coloniale’?

"Abbiamo la consapevolezza che le colonie hanno vincoli, vincoli diversificati".

Quelli dello Stato, ovvero della Soprintendenza, e quelli della Regione stessa?

"Sì. Alcune hanno vincoli di tipo ministeriale. Riguardo a queste, anche la Regione attuerà una collaborazionecon la Soprintendenza per trovare una soluzione".

Gli altri vincoli sono quelli posti dalla Regione...

"Il Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr) detta regole e obiettivi per la conservazione dei paesaggi regionali. Ha norme di carattere generale".

Che nel caso di parte delle colonie, anche quelle non vincolate dalla Soprintendenza, a volte portano alla stagnazione.

"Il ragionamento va fatto a 360 gradi, in maniera ampia, e riferito a una visione strategica. Anche a questo riguardo abbiamo avviato un tavolo attuativo con i Comuni di Rimini e di Riccione. Una interlocuzione paritataria e costruttiva che si basa su considerazioni di tipo strategico".

Le colonie sono tante, difficile pensare a linee di intervento valide per tutte?

"Interventi e modalità andranno visti singolarmente. Non si può pensare a interventi fotocopia. Per questo avviamo un tavolo tecnico per indirizzare il lavoro e arrivare a esiti positivi".

E mettere la parola fine al degrado attuale?

"L’ammaloramento non va bene. Noi attraverso la legge regionale 24 del 2017 su tutela e uso del territorio ci siamo molto impegnati sulla riqualificazione e sulla rigenerazione urbana".

Oggi i vincoli del Piano paesistico regionale arrivano a impedire al Comune di Rimini, proprietario dell’ex colonia Enel, di intervenire sull’ecomostro neppure rigenerando e togliendo invece di aggiungere.

"Consideriamo il confronto diretto con i Comuni un punto di partenza".