"Io l’amavo, lei mi ha spillato 100mila euro"

Si difende l’imprenditore inglese accusato di maltrattamenti, il giudice gli concede i domiciliari: sequestrata la Lamborghini

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"Io ero innamorato, ma lei voleva solo i mieri soldi. In tutto si è fatta dare circa 100mila euro". Si è difeso a oltranza, ieri mattina davanti al giudice, il ricco broker inglese, arrestato dalla Polizia per maltrattamenti nei confronti della ex fidanzata che si era rifugiata a Rimini dai genitori, terrorizzata dopo le violenze dell’uomo. Il quale l’aveva poi raggiunta qui, minacciando di dare fuoco a tutto. Al termine dell’interrogatorio, il giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, gli ha concesso gli arresti domiciliari nella sua casa di Milano. La costosissima Lamborghini gialla con cui era arrivato a Rimini è stata invece messa sottto sequestrato.

Un uomo educato, con una laura facoltosa e proprietà immobiliari tra Londra e l’Arabia. Così viene descritto il ricco imprenditore britannico che davanti al gip, con l’ausilio di un interprete, è stato un vero e proprio fiume in piena, dando una versione molto diversa da quella fornita dalla ragazza. L’inglese nega tutte le accuse che lei gli rivolge, sostenendo che in realtà la giovane donna non era proprio uno stinco di santo sul fronte delle relazioni sentimentali. Si erano conosciuti in Inghilterra nel 2018, ha detto, e poco dopo lei aveva preteso di andare a vivere con lui. "Quasi subito ho compreso che la ragazza era molto attirata dal denaro", ma lui si era veramente innamorato e l’aveva coperta d’oro. Regali lussuosi, interventi di chirurgia estetica, appartamento a Milano e poi a Riccione. Pagava anche i biglietti per consentire ai suoi genitori di raggiungerli a Londra ogni tanto. "Per lei ho speso migliaia di sterline".

A sentirlo, era la ragazza che gli faceva scenate furibonde perchè continuava a mantenere buoni rapporti con la ex moglie, ha raccontato dei suoi scatti di ira, in cui spaccava televisioni e faceva gesti di autolesionismo. Non era lui che la pestava, ma lei che si feriva da sola. E anche l’episodio del ferro da stiro (le ustioni lei la porta ancora addosso) era stato solo un incidente. "Ho cercato anche di aiutarla con un sostegno psicologico, ma ha rifiutato. Un giorno stavamo discutendo, lei aveva un coltello in man e ha minacciato di uccidersi". Poi la ragazza gli ha chiesto di andare a Milano, e lui l’ha accontentata. Ma le cose non andavano bene per niente, così lui se n’è tornato a Londra e lei si è trasferita a Rimini dai suoi genitori. Il tira e molla è andato avanti fino a dicembre, quando lei è tornata a Rimini di nuovo. Ma l’inglese era ancora molto innamorato, "le ho chiesto di trovare un appartamento a Riccione e mi ha chiesto 14.500 euro di cauzione". Ma di nuovo non aveva funzionato niente, e a gennaio la storia era finita. A quel punto lui le ha chiesto di restituirgli i soldi e la Mercedes che le aveva prestato, ed è per questo che è venuto a Rimini e ha fatto quel pandemonio.

Un racconto che fa a pugni con quello della giovane, che ha parlato invece di un escalation di violenza che l’ha costretta alla fuga. Un incubo da cui, ha scoperto qualche giorno fa, non era comunque riuscita a liberarsi, quando ha visto materializzarsi sotto casa la Lamborghini gialla, e lui che la minacciava di morte. Il sostituto procuratore, Davide Ercolani, aveva disposto l’arresto immediato dell’inglese che era finito in una cella dei Casetti, con l’accusa di maltrattamenti e lesioni. Ieri mattina, l’udienza di convalida e la decisione del giudice che lo confina ai domiciliari nel suo lussuoso appartamento di Milano.