"L’ex Fornace offra posti di lavoro"

La proposta del civico Bucci: "Non facciamone un museo ma un’incubatrice per le nuove imprese"

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Centomila euro dalla Regione per la bonifica ulteriore degli spazi esterni della Vecchia Fornace: "Buona notizia, ma attenzione a non trasformarla in museo, va riqualificata per farla diventare incubatrice d’impresa e volàno per turismo ed economia". L’invito viene dal civico Gabriele Bucci. "Non va dimenticato che la Vecchia Fornace nasce con una destinazione produttiva, tanto da aver ’posto le basi’ per l’edificazione della riviera – prosegue –. Dimenticando anche che, se vuole rilanciarsi ed offrire opportunità di lavoro ai nostri giovani diplomati o laureati e non vederli emigrare altrove la nostra città ha bisogno come il pane di insediamenti produttivi di nuova generazione". Insediamenti, aggiunge Bucci, di carattere innovativo, non impattanti sul panorama urbano, realizzati con materiali ecologici, ambientalmente sostenibili, ben inseriti nel tessuto territoriale. "Insediamenti anche capaci di integrare al meglio l’offerta turistica. Integrandola, appunto, non certo ostacolandola o comprimendola. Sono ormai passati tre anni d’acquisto dell’area, sono stati affidati incarichi consiliari, si è contattato un professionista, ma un progetto vero ancora non si vede". Il rischio è di "perdere il treno". Che fare dunque?

Il consigliere ricorda che dall’Ue arriverà una massa enorme di risorse pubbliche, dove ’pescare’. L’invito è ad "assicurare competitività del settore produttivo un insediamento di nuova generazione, di produzione high-tech, finanziato anche dai fondi regionali sui nuovi insediamenti di imprese (anche straniere). Da ciò discenderà la parte ’digitalizzazione e innovazione’. Così "non solo si recupererebbe un’area dal palese degrado, ma le opere da realizzare sarebbero ispirate ai principi dell’economia verde: riconversione ecologica del sito, utilizzo di fonti rinnovabili, materiali ecologici, manufatti a consumo energetico zero.

L’invito all’amministrazione a "darsi un progetto e uno studio di fattibilità. Con questo progetto creare con Regione e Stato le condizioni di finanziabilità. Cercare poi un partner industriale privato che sostenga l’investimento. Nella convenzione da stipulare con tale privato, potranno essere inserite le condizioni per lasciare ad uso pubblico anche una parte dell’area verde e lacustre presente, in modo da suggellare al meglio il rapporto fra il nuovo insediamento e la città".