La Gioconda secondo Laquidara "Un film sull’identità misteriosa"

Il regista sarà oggi a Riccione per introdurre al CinePalace il lungometraggio pluripremiato ’Ritratto di donna in un paesaggio’

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Per la rassegna Cinema d’autore il regista e documentarista Andrea Laquidara (in foto), stasera alle 21 sarà al CinePalace di Riccione per presentare Ritratto di donna in un paesaggio. Il lungometraggio, pluripremiato in Italia e all’estero, s’ispira a una teoria storico-artistica su La Gioconda di Leonardo da Vinci. La donna ritratta nel dipinto, secondo alcuni studiosi sarebbe Pacifica Brandani, nobildonna urbinate del Cinquecento, amante di Giuliano de’ Medici.

Come nasce questa sceneggiatura?

"Da anni alcuni studiosi, come Roberto Zapperi e due studiose di paesaggi di Urbino, Olivia Nesci, Rosetta Borchia, ipotizzano che la donna ritratta nella Gioconda sia la misteriosa urbinate Pacifica Brandani, dall’identità non chiara. Sappiamo solo che con molta probabilità era amante di Giuliano de’Medici, per anni ospite del Palazzo Ducale, dove i due ebbero una relazione dalla quale nacque Ippolito, futura importante figura ecclesiale. Pare che la donna sia morta di parto e che Giuliano abbia commissionato a Leonardo questo dipinto per rappresentarla come madre. Io e Angela Cervellieri per la sceneggiatura abbiamo preso spunto da questo, senza l’intenzione di confutare e confermarne la teoria. Abbiamo piuttosto toccato vari temi: arte, memoria culturale italiana, femminilità, maternità, incontro tra le culture".

E’ un film narrativo?

"Ambientato in epoca contemporanea, racconta la storia di Lise, francese che arriva ad Urbino, nei territori dell’antico Ducato, per fare una ricerca di storia dell’arte, ma che poi indaga ed esplora la cultura italiana rinascimentale, nonché quella contemporanea. Lise (interpretata da Elisa Falconi, originaria dell’Urbinate ma che vive e lavora come attrice in Francia, ndr), fa questo percorso alla ricerca di Pacifica".

Dove sono state girate le scene?

"Il film di AB Produzioni, associazione culturale ’La Ginestra’, col contributo della Regione Marche e vari enti locali è stato girato in prevalenza a Urbino e in vari paesaggi fino ai confini con la Toscana e con le Marche, terre del Ducato".

Ha partecipato con successo a vari festival?

"E’ stato premiato come miglior film, a Parigi, ad Atene, a Utrecht, a Tagore in India e poi in Turchia, a Malta e Palermo. Riconoscimenti sono andati anche alla protagonista".

Sta lavorando su altro?

"Sono in progetto un documentario e un film narrativo. Continuo intanto a insegnare all’Università di Urbino, ho il laboratorio Fuori tempo di narrazione cinematografica, che per il decimo anno ripartirà lunedì in collaborazione con lo stesso ateneo e con il Comune".

ni.co.