"La Tari va tagliata o pagamenti a rischio"

Ultimatum delle categorie economiche mentre Comune di Riccione ed Hera si rimpallano le responsabilità sui costi del servizio

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Senza un taglio netto della Tari, rischia di saltare il "pagamento di tasse e tributi" da parte della attività. A mettere in guardia Comune, Hera e Atersir sono le stese associazioni di categoria: Federalberghi, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cooperativa bagnini. Quanto chiedono le associazioni non sono limature o aggiustamenti di bilancio, bensì una iniziativa vera a supporto delle attività economiche. "Occorre in vestire nell’imprenditoria e sulle imprese micro, piccole e medie che sono la forza del nostro territorio, senza le quali probabilmente non ci saranno le condizioni per una tenuta sociale in primis, né per il pagamento di tasse o tributi". Se il messaggio non dovesse essere chiaro: "E’ fondamentale comprendere bene il messaggio - ribadiscono - dato da tutte le categorie della città e andare in questa direzione, anche posticipando progetti in cantiere che aggraverebbero i costi, tutelando le imprese e in definitiva tutti i cittadini. Ci auguriamo che tutti gli attori coinvolti abbiano compreso bene la situazione e accolgano la richiesta di aiuto alle imprese". Dal canto suo il Comune passa la palla ad Hera, Atersir e Provincia, sottolineando che come amministrazione sta già facendo la propria parte. "Come Comune - spiega l’assessore al Bilancio Luigi Santi -, confermiamo tutte le misure prese fino a questo momento e cioè l’annullamento del Carc, cioè i costi amministrativi dell’accertamento, che abbiamo assorbito nel 2020 e assorbiremo nel 2021. Ma torniamo a chiedere che la provincia di Rimini riveda il 5 per cento che incassa sulla Tari e ad Hera, attraverso Atersir di scontare le tariffe, perché le attività sono state chiuse, c’è stato un minor costo sulla gestione dei rifiuti perché il servizio di fatto non c’è stato". Stando alle parole di Santi il Carc era stato assorbito anche lo scorso anno, ma le bollette non scesero oltre il 12,5%, una percentuale ritenuta troppo bassa dalle categorie che senza andare per il sottile hanno fissato al 40%, la quota da non corrispondere per il servizio.

Nel frattempo Hera replica al Comune di Riccione con i numeri. "Ricordiamo di aver ridotto i costi per il 2020 di 436mila euro, avendo anche assorbito gli oneri incrementali derivanti dai dispositivi di protezione imposti dall’emergenza Covid. Questo risparmio sarà riproposto anche per il 2021. Ricordiamo inoltre che da parte dell’amministrazione comunale nel 2020 sono stati richiesti servizi aggiuntivi per quasi 500mila euro e oltre 600mila sono quelli richiesti per il 2021. Oltreché nei costi del servizio restano ricompresi gli oneri relativi alla Tosap che, a differenza di altri Comuni, sono stati confermati in carico ad Hera, da versare al Comune".

Andrea Oliva