La tassa di soggiorno dimezzata dal virus

Le entrate legate all’imposta sono state di circa cinque milioni di euro. L’assessore Brasini: "L’estate è andata comunque meglio del previsto"

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Turisti ’crollati’ del 50 per cento nel 2020 ed entrate dell’imposta di soggiorno quindi dimezzate. Insommma, una stagione a metà. Palazzo Garampi ha incassato 5.295.645,80 euro grazie alla ’vacanza tax’ lo scorso anno. Una cifra "perfettamente coerente con le previsioni che, a causa dell’emergenza sanitaria, erano state cautelativamente riviste al ribasso durante la scorsa primavera, rispetto ai 10 milioni di euro ipotizzati in linea con i risultati del 2019". Il dato "da una parte conferma – attacca l’Amministrazione comunale – come la stagione estiva, nonostante le grandi incertezze iniziali, sia andata meglio di quanto ci si aspettasse inizialmente; dall’altra mette in evidenza che se c’è un settore industriale che ha pagato l’effetto della pandemia più degli altri per la sua natura, questo è proprio il turismo". "Nel 2020 – commenta l’assessore al Bilancio Gianluca Brasini - tutte le strutture ricettive del Paese hanno subito un profondo choc a causa della pandemia, ma va rilevato che, appena gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno iniziato a registrare una ripresa, gli italiani in particolare hanno subito premiato Rimini e la vacanza sicura e ‘open space’, registrando una progressiva crescita che, nel mese di agosto 2020, ha visto un segno +1,3%, sul fronte degli arrivi italiani rispetto all’anno precedente". Per questo "mai come quest’anno le risorse che sono entrate a disposizione dell’amministrazione grazie all’imposta di soggiorno hanno un valore simbolico decisivo a far sì che Rimini, a differenza di tanti altri competitor, possa uscire prima e meglio da questa crisi". Rimini, che ha introdotto la ’vacanza tax’ nel 2012, ha destinato i suoi ricavi per finanziare il Piano della balneazione, la cura del verde, il restauro dei contenitori culturali, l’organizzazione di eventi e la loro sicurezza, l’illuminazione delle zone turistiche, la nascita di Visit Rimini. "Risorse che servono per alimentare i progetti e le iniziative che stanno elevando la qualità della nostra destinazione svolgendo un ruolo di straordinario moltiplicatore di ricchezza e benessere per la città. Questa condivisione di obiettivi ha consentito di rafforzare l’azione di tax compliance verso gli albergatori, il che ha dato buone performance nella riscossione. Nessuno pensa che si uscirà rapidamente da questa congiuntura, e l’ultimo segmento a ripartire sarà quello dei mercati esteri verso i quali stavamo guadagnando significative fette di mercato. Però in questi anni, anche grazie all’imposta di soggiorno, abbiamo investito sulla bellezza e sostenibilità della nostra destinazione: Rimini è già una città più bella, più verde, più blu, pienamente in linea con le nuove esigenze di un turismo che oggi, anche a causa della pandemia, è molto più attento ad elementi sostenibili. Quando ripartiremo, una città come Rimini oggi, sarà pronta ad essere ancora turisticamente più competitiva".

Mario Gradara