L’amica: "Persona speciale, viveva per i suoi animali"

Cristina Ventura non c’è più. Bloccata, isolata, uccisa dalla spaventosa nevicata. Morta con ogni probabilità per salvare. Salvare i suoi animali, la sua ragione di vita. Lei che infatti "viveva per i cani, gatti e cavalli che a Pezzano di Montecopiolo accudiva con tanto amore". Cristina era "una persona speciale, che da quattro anni e mezzo circa si era stabilita a Montecopiolo per creare la sua oasi, il suo ’paradiso animale’". La ricorda così Marina Tabarrini che Cristina la conosceva da quando "avevo una pasticceria a San Marino e lei veniva a fare colazione con la sua station wagon con a bordo sempre un cagnolino diverso, un animale diverso". Cristina era originaria del Bolognese ma "una volta in pensione aveva cercato un posto dove stare con i propri animali – continua Marina Tabarrini –. Prima si era trasferita in Umbria, poi era arrivata a Montecopiolo, che si era rivelato essere il posto ideale per il suo progetto. Lavorava ancora saltuariamente come psichiatra, ma la sua vita ruotava attorno agli animali. Era una persona tranquilla, a modo, la pace fatta a donna. Amavo confrontarmi con lei e parlare quelle volte che mi raggiungeva in pasticceria".

Una donna amata, soprattutto dai suoi animali, dal "trio di squinternatelle", tre cagnolini con cui è ritratta giocare in un video apparso sui social dopo la tragedia e che la ritrae in una stalla mentre gioiosa nutre i propri cani e uno dei cavalli lì custoditi. "Era una donna sempre disponibile ad aiutare, soprattutto appunto gli animali. Mi raccontava che preferisse salvare quelli vecchi e malaticci che nessuno voleva", conclude l’amica Marina Tabarrini, che alla notizia del ritrovamento scandisce: "Ci avevo sperato non succedesse. Fino alla fine".

f.z.