Lisi va alla guerra: "Tradita dal Pd mi candido a sindaco e sfido Jamil"

Darà vita a un gruppo di liste civiche a suo sostegno. "Il centrodestra mi ha cercato, ma non farò accordi"

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Sarà vera Gloria? Gloria Lisi, vice sindaco e fino a due settimane fa una delle maggiori sostenitrici della candidatura di Jamil Sadegholvaad, rompe con il Pd e il centrosinistra. Correrà da sola, come candidato sindaco, sostenuta da più liste che cercheranno di intercettare "quel mondo dei cattolici, del volontariato e dell’associazionismo che è stato escluso e svilito dal Pd".

La Lisi ha rotto ieri un silenzio che durava da giorni, con un annuncio in pompa magna: prima l’incontro con la stampa in mare, sulla barca Silvica 1968 (perché "il mare è libertà") e poi sulla ’palata’, con una trentina di sostenitori del "nuovo soggetto politico a cui darò vita". Non ha perso tempo, il vice sindaco. Dopo aver rotto gli indugi, da ieri si è subito messa al lavoro per formare la sua lista, anzi le liste che la sosterranno alle urne. Ma prima la Lisi si è voluta togliere parecchi sassolini dalle scarpe. Lo strappo con il Pd e soprattutto con Sadegholvaad si è consumato la sera in cui i dem hanno deciso il tandem: Jamil candidato sindaco e Chiara Bellini (amica di lunga data della Lisi) indicata da Emma Petitti come vice sindaco. A quel punto la Lisi ha chiuso i ponti, perché "il Pd ha risolto i conflitti interni scegliendo di non scegliere. E’ dovuto venire un rappresentante da Roma (l’ex ministro Francesco Boccia) per trovare una soluzione". Una soluzione, il tandem Sadegholvaad-Bellini, per la Lisi "gattopardesca, presa da Roma sopra la testa dei riminesi". Soluzione che "non ha minimamente coinvolto chi, come me e tanti altri, ha aiutato il Pd in questi anni e gli ha fatto da stampella: come se fossimo utili solo quando c’è da raccogliere voti". Non solo: per il vice sindaco la decisione presa "svilisce i dieci anni di buon governo di Gnassi".

Ecco allora la decisione: "Correrò come candidato sindaco di un nuovo progetto politico, che avrà la sua centralità nell’area del cattolicesimo politico e della cooperazione sociale, capace di prendere il meglio da tutte le altre aree politiche". La Lisi ammette che "la scelta non è stata facile. Ma la mia non è una rivalsa, se volevo garanzie mi sarei mossa prima e diversamente". Ringrazia Gnassi, la giunta, la lista Rimini attiva da lei fondata 5 anni fa "ma ora le nostre strade si separano". "La mia area di riferimento è e resta il centrosinistra, ma in questi giorni mi hanno cercato tante forze politiche (anche del centrodestra). Il mio progetto sarà aperto a tutti i riminesi di buona volontà, anche a quelli di destra". Assicura la Lisi: "Non lascerò la giunta, perché non si abbandona la nave". E attacca la Petitti: "In questi anni non sono mai stata una sua interlocutrice, non mi ha mai cercato". E Sadegholvaad? "Non lo sento dalla sera in cui il Pd l’ha candidato". E in caso di ballottaggio, arriverà l’appoggio? "Decideranno i riminesi, ce lo faranno capire".

Manuel Spadazzi