Luce e gas, nuovi aumenti "Ma in Italia si paga di più"

L’Aass ha chiesto all’Autorità garante di rivedere al rialzo le tariffe energetiche. Rincari di oltre il 100%. "Sono comunque inferiori rispetto a quelli dell’Europa"

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"Ci saranno degli aumenti, ma saranno comunque inferiori rispetto all’Italia nostra vicina di casa e, più in generale, all’Europa". Si torna inevitabilmente a parlare di crisi energetica e il segretario di Stato, Teodoro Lonfernini, fa il punto della situazione alla vigilia dei nuovi aumenti previsti anche a San Marino. Ripercorrendo un anno complicato, da questo punto di vista. Anzi complicatissimo. È l’agosto del 2021 quando si inizia a parlare di crisi energetica. Tutto il mondo si sveglia con un grosso problema da risolvere, con un grosso problema da gestire cercando di limitare i danni. "Ci siamo subito attivati allora – ricorda il ministro con delega ai rapporti con Aass, Azienda autonoma di Stato per i Servizi pubblici – Tra i primi atti c’è stato quello di una ripresa negoziale con i fornitori". Così, è arrivato un nuovo contratto finanziario che prevede il blocco del prezzo. "Ma questo non ci pone in sicurezza – spiega Lonfernini – seppur ci abbia permesso di risparmiare 40 milioni di euro e di evitare il default finanziario energetico".

Nel mese di dicembre 2021 la prima richiesta all’Autorità garante per l’energia di aggiornamento delle tariffe ("Cosa che non avveniva da 13 anni"). "Ma non abbiamo risolto i problemi – sottolinea il ministro – A luglio sono state riaggiornate le tabelle con aumenti del 50% sul gas naturale, ma non sull’energia elettrica. La situazione ora non è più sostenibile e non possiamo permetterci di compromettere l’Azienda di Stato".

Così, le nuove richieste di adeguamento presentate dall’Azienda all’Autorità garante sono per il gas del 104% per uso domestico, e del 120% per uso industriale e altri utilizzi. "Ancora ben inferiori a quelle italiane ed europee. Quelle del gas inferiori del 22% e del 30% su mercato libero". Inferiori di 5 volte anche rispetto all’energia, per la quale l’aumento richiesto è del 136%, meno 57% rispetto all’Italia e zona euro, meno 30% sul mercato libero. "Finora aziende e cittadini sammarinesi – spiega il direttore di Aass, Raoul Chiaruzzi – hanno pagato meno della metà del costo reale, di cui si è fatta carico l’Azienda dei servizi, grazie anche alle operatività sul mercato, ma non ci mette al sicuro per il prossimo anno".