Maragoni: "Risate d’autore con le mie poesie"

Il campione mondiale di poetry slam 2022 si esibirà al Pazzini in uno spettacolo unico e innovativo: "Porto il meglio del mio repertorio"

Maragoni: "Risate d’autore con le mie poesie"

Maragoni: "Risate d’autore con le mie poesie"

di Rosalba Corti

Risate d’autore assicurate il prossimo sabato, 11 febbraio alle 21.15, per il ritorno al Pazzini di Verucchio, il Teatro comico d’Autore, di Lorenzo Maragoni che si esibirà nello spettacolo Stand up Poetry. Maragoni, campione mondiale di poetry slam 2022, porta sul palco Verucchiese uno spettacolo di poesia, un concerto senza musica, una playlist di pezzi che parlano dell’amore, del lavoro, dell’arte, della stessa poesia, il tutto, in bilico tra reale e surreale.

Maragoni, lei porta a Verucchio uno spettacolo innovativo.

"In realtà mi baso su un format americano nato negli anni 80, che vuole dare alla poesia una connotazione diversa e molto ironica. Un tipo di spettacolo che il pubblico apprezza molto, delle parole che entrano nello spettatore come delle iniezioni di buonumore e che fanno anche riflettere. In Romagna, sul palco di Verucchio, porto una sorta di Best off dal 2018 ad oggi, comunque si, una sorta di spettacolo mai visto prima".

Lei è l’unico italiano ad aver rappresentato il nostro Paese, nel 2022, ai campionati mondiali di Poetry Slam a Parigi. In poche parole, il mondiale di poesia orale. Com’è andata?

"Bene direi, ho vinto. L’anno prima mi sono aggiudicato il campionato Italiano a Torino che mi ha dato l’accesso al mondiale. In finale ci siamo andati in 6 ( Inghilterra, Quebec, Norvegia, Giappone e Spagna) ma per arrivare alla selezione finale mi sono scontrato con altri 30 campioni di ogni stato".

Dopo Italia’s Got’talent, un’altra soddisfazione?

"In effetti, essendo le mie poesie in italiano, pensavo fosse più difficile. Però sono state tradotte in francese e in inglese e sono riuscito a conquistare il primo posto. I francesi amano la poesia, c’è un’altra concezione della forma poetica, sono curiosi. I giudici di ITGT mi hanno osannato e ho avuto al standing ovation del pubblico che forse ha sentito l’impegno, l’emozione e il lavoro di precisione nel trasmettere le immagini le sensazioni, che volevo dire con le mie rime".

Serve molta autoironia. Lei a chi si ispira?

"A Gianni Rodari, ma fondamentalmente prendo spunto dal quotidiano, da ciò che vivo ogni giorno. L’attitudine a prendersi in giro è importante. I temi delle mie poesie sono vari, ma è la vita che li crea. Gioco con le parole, mi sento fondamentalmente un poeta moderno".

Le sue storie in metrica potrebbero piacere al pubblico di Zelig?

"Mi piacerebbe far parte di quello spettacolo. Intanto sto portando in tour due spettacoli: questo e Son felice quando lavoro a due voci. Conduco anche laboratori di poesia Poetry Slam a Bologna, a Cesena, a Cervia. La Romagna è una grande palestra di vita per me, con i miei laboratori sono stato anche a Rimini, dove avete dei collettivi culturali molto interessanti".