Rimini, ecco il nuovo museo con i capolavori di San Patrignano

Nelle sale di Part 70 opere di alcuni dei più grandi artisti italiani e contemporanei. Letizia Moratti all'inaugurazione

Rimini, taglio del nastro al museo con le opere di San Patrignano

Rimini, taglio del nastro al museo con le opere di San Patrignano

Rimini, 24 settembre 2020 – C’è il ‘cuore’ di Damien Hirst, e una grande scultura di Mitoraj. Ci sono i ritratti di Vincenzo Muccioli e Gian Marco Moratti, a opera di Yan Pei-Ming, e i quadri di De Maria e Schifano. Ma, parola di Letizia Moratti, l’opera che più rappresenta San Patrignano è quella di Vanessa Beecroft: è la sua foto (scattata durante il viaggio in Sudan) mentre allatta due bambini. Perché "San Patrignano è come una madre che nutre anche i figli che non sono suoi".

Per continuare ad aiutare la comunità, e mettere da parte un ‘tesoretto’ che servirà a finanziare gli investimenti su strutture e servizi, la fondazione di Sanpa tre anni fa ha iniziato a raccogliere opere di grandi artisti contemporanei. Una collezione che in poco tempo si è arricchita con oltre 70 lavori, del valore stimato in oltre 9 milioni di euro. Una serie di capolavori donati a Sanpa da collezionisti, galleristi, e spesso dagli stessi artisti, e che da oggi si può ammirare nelle sale di Part (acronimo che sta per Palazzi dell’Arte Rimini).

E’ il nuovo museo ricavato nei Palazzi del Podestà e dell’Arengo inaugurato stamattina dalla stessa Moratti, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, dal sindaco Andrea Gnassi e da Vittorio Sgarbi, con la benedizione del cardinale Giovanni Battista Re e del vescovo Francesco Lambiasi.

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E’ il museo che mancava a Rimini, a cui San Patrignano ha dato in concessione le opere "per condividere questo patrimonio – ha spiegato Letizia Moratti – e valorizzarlo". Un museo come non ce ne sono altri in Italia, osserva la curatrice della collezione Clarice Pecori Giraldi, "per come è nato, per come si svilupperà, attraverso le collaborazioni con gli artisti e le nuove donazioni che arriveranno".

Una galleria d’arte speciale, anche per i luoghi in cui è ospitata: due palazzi del ‘200 e del ‘300, sapientemente riqualificati e trasformati dall’architetto Luca Cipelletti "senza snaturare le architetture storiche". Da oggi pomeriggio partiranno le visite gratuite, che andranno avanti fino a domenica. Sarà una festa lunga quattro giorni, per far conoscere a tanti riminesi il nuovo museo.

"Part è il luogo dove l’arte è il riscatto per i ragazzi che inciampano nella vita – ha aggiunto Gnassi – Ma è anche il riscatto di una città, quella di Rimini, che non è solo ombrelloni, o ‘gelati e bandiere’ per dirla con De Andrè. Una città che vuole offrire ai suoi turisti anche cultura, bellezza, storia".

E che, ha sottolineato Bonaccini, "con il recupero del Galli, del Fulgor, con il futuro Museo Fellini e ora con questo nuovo museo, sta diventando anche un grande polo d’attrazione culturale. Perché con la cultura si mangia".