Rimini, sedotti, drogati e rapinati da due modelle russe

Decine di vittime nella rete. Le due si facevano portare a casa del malcapitato, poi lo narcotizzavano e rubavano tutto

Night club (Foto di repertorio)

Night club (Foto di repertorio)

Rimini, 27 giugno 2019 - Erano convinti di passare una notte di sesso sfrenato, invece si risvegliavano il giorno dopo nudi e derubati, senza sapere come c’erano arrivati. L’hanno scoperto dopo, quando i carabinieri hanno identificato le due ‘mantidi’, due bellezze russe che adescavano gli uomini nei locali per poi drogarli e derubarli di tutto. Nei giorni scorsi il pubblico ministero ha chiesto per le due ragazze, difese dall’avvocato Luca Brugioni, il rinvio a giudizio: dovrebbero comparire davanti al giudice il 22 ottobre, ma per quanto abbiano gridato la loro innocenza, nel frattempo sono sparite dalla circolazione. La lista delle loro vittime invece sembra decisamente affollata.

Chi ci ha avuto a che fare parla di due ragazze davvero splendide, anche se pericolose come l’arsenico. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, qualche volta agivano in coppia, altre separatamente. Ma il metodo era sempre lo stesso. Le due maliarde, Kristina e Alina, bazzicavano soprattutto un noto night di Rimini ed è lì che le hanno incontrate quasi tutte le loro vittime. Uno di questi, un 45enne della zona, ci ha rimesso un bel po’ di roba. Anche lui come gli altri era stato abbordato dalle fatalone nel locale in questione. Con due simili bellezze che ammiccano, uno non sta a fare tanto il difficile, soprattutto perchè è quello che va cercando. Due insieme, poi, era come sfiorare il paradiso. Da attrici consumate quali erano, le russe, sempre elegantissime, giravano intorno al loro ‘pollo’, fino a portarlo dove volevano andare: a casa della vittima. Il 45enne in questione c’era caduto dentro fino al collo, e pregustando una serata da mille e una notte le aveva portate nel suo appartamento.

Povero illuso. «Beviamo qualcosa?» avevano attaccato quelle, e mentre lui versava i beveraggi sfregandosi le mani, le ragazze mettevano in atto il loro piano. Che consisteva nel drogare il drink a tal punto che il malcapitato era caduto svenuto sul divano. Gliene avevano dato talmente tanto che si era svegliato solo nel tardo pomeriggio del giorno dopo. Era completamente nudo e con la testa che sembrava un pallone. Ci aveva messo un po’ a realizzare che doveva essere successo qualcosa di strano, anche se non ricordava niente di niente. Quando la nebbia era sparita e gli era venuto in mente di controllare se gli mancava qualcosa, gli si erano rizzati i capelli in testa. I 1.800 euro che aveva nel portafoglio non c’erano più, così come le sue cinture firmate, l’orologio e tutte le cose di valore che aveva nell’appartamento.

Altro che serata di sesso sfrenato, era caduto in una trappola quasi cinematografica. Quando era andato in ospedale per cercare di capire cosa gli avessero dato da bere, aveva scoperto che l’avevano riempito di benzodiazepine. A quel punto era corso dai carabinieri per raccontare la sua disavventura. E scoprire così che era solo l’ultimo di una lunga serie di polli che le due maliarde russe avevano spennato dopo averli addormentati.