Nuovo lungomare all’ultimo miglio: via i lavori

Ruspe accese in zona Cagnona, ma operatori balneari e consiglieri di opposizione sollevano dubbi sui tempi di fine intervento

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Nuovo lungomare, ultimo atto: lavori partiti per il terzo stralcio dell’opera intitolata, lo scorso 5 luglio, a Raffaella Carrà. Ruspe accese anche ieri mattina all’altezza dei bagni 13 e 14, in zona Cagnona. Una partenza ’anticipata’, almeno rispetto allo scorso anno, quando la conclusione troppo tarda creò problemi a bagnini e chioschisti del tratto dallo stabilimento 30 al 16, costretti ad aprire in ritardo. "Cosa che speriamo di evitare quest’anno, anche perché dobbiamo investire somme importanti, senza certezze per il futuro, visto che incombono i bandi", dicono alcuni operatori. "Bene che quest’anno i lavori pubblici del prolungamento del lungomare nord – dice Andrea Silvani, consigliere Ad – siano partiti prima rispetto alla partenza tardiva di febbraio dello scorso anno. Mi auguro che l’opera pubblica possa concludersi in tempi ragionevoli, non oltre febbraio, per dare la possibilità agli operatori privati di intervenire con tempi adeguati nella realizzazione dei nuovi stabilimenti balneari e chioschi-bar. Ricordiamo tutti la figura barbina che ha fatto la nostra città durante il ponte del 2 giugno 2022. Tante persone che hanno preso d’assalto la Riviera e Bellaria Igea Marina, e noi ci siamo fatti trovare con cantieri aperti nel tratto del nuovo lungomare e con operatori in difficoltà nell’erogare servizi adeguati. Quest’anno una situazione simile non si può ripetere, anche in vista dei numerosi ponti che il calendario 2023 ci riserva". "I lavori del nuovo lungomare – conclude Silvagni – dovranno permettere agli operatori di poter intervenire il prima possibile con la realizzazione dei loro interventi per poter essere nelle condizioni di accogliere in maniera adeguata i nostri ospiti già dall’inizio della stagione turistica".

"La preoccupazione degli operatori – fa eco Alessandro Berardi, Civici di Bim – non è solo per la tempistica, che pure è presente. Il problema principale è che non sanno cosa sarà delle loro concessioni, e ciò nonostante sono stati di fatto obbligati ad abbattere cabine e chioschi per aderire al nuovo piano spiaggia e permettere al Comune di completare il nuovo lungomare. Se alle riunioni dei tavoli istituzionali tutti annuiscono, fuori dai palazzi circolano forti preoccupazioni, perché chi investe non sa che fine faranno gli investimenti, se riuisciranno ad ammortizzare tutto. Con l’incognita del se ci troveremo con un lungomare con infrastrutture momentanee e precarie o con la realizzazione di manufatti stabili".