"Poche classi a tempo pieno Noi ‘schieriamo’ le associazioni"

La vicesindaca Chiara Bellini: "Siamo gli ultimi in regione, mi rivolgerò direttamente al ministero" . Il Comune fa da sé, con personale che svolgerà attività con i bambini dopo le lezioni del mattino

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Poco tempo pieno: una condizione didattica sempre più richiesta dai genitori, ma rara negli istituti riminesi. "Siamo il capoluogo di provincia della regione con meno classi a tempo pieno, una situazione non più procrastinabile", sottolinea la vicesindaca Chiara Bellini.

Il 15 settembre 25mila bambini e studenti tra 0 e 19 anni torneranno a scuola. La maggior parte, circa il 41%, si siederanno sui banchi delle superiori, in aumento rispetto all’anno scorso. Il 26% entrerà nelle classi delle elementari, il 17% alle medie, il 12% nelle sezioni delle materne e il 4% nei nidi. Sempre più famiglie cercano classi dove i bambini stiano a scuola anche parte del pomeriggio e non al sabato. Esigenze che sempre più genitori sentono, ma le classi a tempo pieno sono poche. Lo dice chiaramente anche la vicesindaca che tuttavia ha le mani legate perché la decisione spetta al Miur. È il ministero che può cambiare i parametri e dare più personale agli istituti per offrire questo diverso tempo didattico.

"Chiederò un incontro con il provveditore regionale a questo proposito per portare le nostre istanze al ministero della Pubblica Istruzione – spiega Bellini –. Nel frattempo, non stiamo con le mani in mano e, laddove il Miur non riesca a soddisfare le molte richieste che riceve, cerchiamo di studiare delle possibili proposte, a dimostrazione della tipica intraprendenza di noi riminesi". Ecco come: "Con la collaborazione di una scuola e attivando le risorse sul territorio lanceremo un piccolo progetto sperimentale di ‘tempo pieno creativo’, per ora solo per poche classi, non solo per dare la possibilità alle famiglie di lasciare qualche ora in più i ragazzi e le ragazze a scuola, ma dare a questi la possibilità di praticare uno sport, di sperimentare un corso di teatro o un laboratorio artistico senza pesare sulle spese della famiglia, rimanendo a scuola ed evitando così anche la difficoltà di accompagnarli e riprenderli. La scuola deve essere rimodulata in maniera sempre più inclusiva".

Con il mondo dell’associazionismo i bambini potranno rimanere al pomeriggio nei plessi anche se non sarà un’attività didattica vera e propria. È una delle novità che l’amministrazione comunale riminese sta mettendo a punto, che si aggiunge agli interventi in materia di scuola. Una parte consistente delle risorse investite andrà per il sostegno scolastico alla disabilità. Il sistema educativo riminese investe circa 6 milioni di euro per garantire assistenza a un numero sempre crescente di studenti. Quest’anno saranno per la prima volta più di 500 con un aumento del 12%. Sono previste 240mila ore di sostegno. Grandi numeri anche per il servizio mensa dove si stima saranno 373mila i pasti da sfornare nelle mense scolastiche del Comune di Rimini, anche grazie all’apertura di un nuovo punto.

Andrea Oliva