Omicidio Rimini, trovato in casa con la gola tagliata. Confessa il coinquilino, arrestato

La tragedia di via Lussemburgo: la vittima è un 35enne. Il delitto al culmine di una lite scoppiata per futili motivi

Rimini, i carabinieri sul luogo dell’omicidio (foto Migliorini)

Rimini, i carabinieri sul luogo dell’omicidio (foto Migliorini)

Rimini, 29 maggio 2021 - Svolta nel delitto di Miramare: ha confessato ed è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario il coinquilino di Leonardo Yoel Vinces Ballena, il 35enne di origine peruviana trovato morto in casa colpito da diverse coltellate, di cui una alla gola. 

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Il cadavere è stato trovato, riverso in una pozza di sangue, all’interno di un stanza di un appartamento di una palazzina a due piani di via Lussemburgo a Miramare (video) ed era stato lo stesso coinquilino a chiamare le forze dell'ordine.  

I due non andavano d'accordo e per questo Leonardo è stato accoltellato. Il delitto è avvenuto al culmine di una lite scoppiata per futili motivi, alimentata dal fatto che entrambi avevano bevuto e degenerata con una coltellata alla gola che non ha lasciato scampo al 35enne. 

Rimini, i carabinieri sul luogo dell’omicidio (foto Migliorini)
Rimini, i carabinieri sul luogo dell’omicidio (foto Migliorini)

La confessione del coinquilino, peruviano come la vittima, è avvenuta davanti ai carabinieri e al pm Luca Bertuzzi. 

Leonardo Ballena non aveva mai avuto prima problemi con le forze dell'ordine e risultava regolare in Italia. Fisico atletico, ben curato, a Rimini svolgeva lavori occasionali e negli ultimi tempi era alla ricerca di un impiego.

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Secondo quanto ricostruito inizialmente dai carabinieri, soprattutto sulla base della testimonianza del coinquilino, i due sarebbero andati a cena fuori, poi avrebbero trascorso insieme qualche ora in un paio di locali nei dintorni dell'abitazione. Il giovane che è stato poi fermato con l'accusa di omicidio ha riferito che a un certo punto si sarebbero divisi: Leonardo sarebbe rincasato prima. Poi, dopo la mezzanotte, sarebbe rientrato il coinquilino che lo avrebbe trovato morto, riverso a terra vicino al bagno, con la gola tagliata. Intorno all'una di notte ha dato l'allarme chiamando i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Rimini insieme al magistrato di turno, il sostituto procuratore Bertuzzi. Con lui anche il comandante provinciale.

Un racconto, però, che ha fin da subito ha lasciato molti dubbi ai carabinieri che oltre al coinquilino, hanno sentito anche un'altra decina di persone, ovvero i contatti della serata passata fuori. Le indagini hanno permesso di ritrovare l'arma dell'omicidio, un coltello da cucina che si trovava nell'appartamento condiviso dai due.

Nel tardo pomeriggio la svolta alle indagini: il giovane ha confessato l'omicidio del coinquilino, parlando in spagnolo direttamente con il comandante provinciale dei carabinieri. I due ragazzi peruviani avrebbero bevuto molto, sarebbe scoppiata una lite per futili motivi al termine della quale sarebbe partita la coltellata alla gola che non ha lasciato scampo a Leonardo. Immediatamente è scattato il fermo, con l'accusa di omicidio volontario.