Rimini, "in Italia per giocare a pallone, adesso siamo i 'Belli d’Africa'"

Da calciatori mancati a cantanti e animatori sulle spiagge riminesi

I Belli d'Africa

I Belli d'Africa

Rimini, 22 luglio 2017 - «Siamo venuti in Italia perché in Senegal giocavamo a pallone, e sognavamo di sfondare qui da voi tra i professionisti della Serie A. Abbiamo giocato per tre anni tra il campionato di Eccellenza e la Seconda categoria. Io facevo il centrale difensivo, come in Senegal, dove giocavo a Dakar nel ‘Walidane’. Adesso lavoriamo come operai ma facciamo gli animatori e insegnanti di danza, sulle spiagge e nelle discoteche». Nulla a che vedere - è bene precisarlo - con la ‘tratta’ di baby calciatori africani. La storia di tre amici senegalesi, Fall Ibrahima (nome d’arte Brò Dalton), Davide Etho e Modou Gueye, è di una migrazione, per così dire, volontaria e consapevole, avvenuta nel 2012.

«Speravamo di sfondare come calciatori – racconta Brò, 24 anni, originario della capitale del Senegal –, e dal quel punto di vista è andata male, anche se abbiamo tutti giocato in categorie inferiori, tra Sammaurese, Verucchio e Gatteo Mare. Siamo arrivati in aereo, senza documenti. Adesso Modou ha la cittadinanza italiana, io e Davide permessi di soggiorno. Lavoriamo in fabbrica, ma la nostra grande passione sono la musica e la danza. Terminato il lavoro, facciamo gli animatori, sulle spiagge della riviera e nelle discoteche». «Abbiamo creato un gruppo – continua – che si chiama ‘Dalton caliente’, anche se tutti ci chiamano ‘I belli d’Africa’, come da titolo della canzone che è la nostra sigla, col nostro staff di ballo facciamo spettacoli, e abbiamo una scuola di ballo a Igea Marina».

Gli show dei ‘Belli d’Africa’, assicura chi li ha visti, sono diventati un’attrazione sugli arenili del Riminese, specialmente per il pubblico femminile, tra ritmi tribali, coreografie e costumi in stile Masai. E l’omonima canzone pare stia diventando una sorta di inno per i migranti africani della zona.