San Marino, mille giorni di ferie regalate. "Così assisto mio figlio disabile"

Bryan, ex campione di motocross, rimase paralizzato nel 2018 dopo una caduta. A San Marino gara di solidarietà per aiutare la madre cuoca

Sabrina Guerra insieme a suo figlio Bryan Toccaceli

Sabrina Guerra insieme a suo figlio Bryan Toccaceli

San Marino, 3 novembre 2021 - Da tre anni Sabrina Guerra è in ferie e può stare accanto a suo figlio Bryan. Da tre anni Sabrina riceve giorni di ferie in dono dai dipendenti statali della Repubblica di San Marino. Il primo maggio del 2018 la vita della sua famiglia purtroppo è radicalmente cambiata. Dal giorno in cui Bryan Toccaceli, suo figlio, campione di motocross del Titano, ha avuto un brutto incidente durante gli allenamenti. Una caduta che ha paralizzato il giovane sammarinese dal petto in giù. A mettere in moto la macchina della solidarietà è stata l’amica e collega di Sabrina, Cristina Severi.

La richiesta d’aiuto è scattata sui social e da quel giorno alla mamma di Bryan sono arrivati giorni di ferie a centinaia. Così, è potuta rimanere accanto al figlio, senza perdere il suo lavoro come cuoca alle scuole elementari della piccola Repubblica. Il preziosissimo dono del tempo. Cosa possibile, lo dice la legge. Con il decreto delegato del 1° febbraio 2018 i sammarinesi hanno la possibilità di usufruire di ferie solidali. I dipendenti, pubblici o privati, possono regalare i propri giorni di ferie non utilizzati per permettere a colleghi della stessa azienda, settore o anche a livello intersettoriale, di accudire familiari disabili bisognosi di assistenza.

In Italia la legge che regola ferie e riposi solidali è stata introdotta nel 2015 dal Jobs Act. A San Marino il decreto del 2018 si aggiunge alla legge del 2013 che prevede permessi speciali, retribuiti, per la cura di un portatore di handicap grave.

 

Centinaia di sammarinesi le hanno donato giorni di ferie. Sabrina Guerra, che effetto fa? "Non so nemmeno dirlo a parole. E’ un regalo troppo grande e non posso che ringraziare tutte le persone che in questi tre anni mi hanno permesso di stare accanto a mio figlio, 24 ore su 24". Colleghi, amici, ma anche perfetti sconosciuti, giusto? "Tanti di loro non li conosco, non li ho mai visti. Un medico dell’ospedale di Stato mi ha regalato un suo giorno di ferie. Sa, di questi tempi, con il Covid, so quello che stanno affrontando in ospedale e il suo gesto mi ha davvero emozionato". Com’è nata l’idea di poter usufruire delle ferie solidali? "E’ stata la mia amica e collega Cristina a pensarci, in realtà, una sera durante una cena. Sapevamo di questa legge che dà la possibilità ai dipendenti statali di donare le ferie non utilizzate. Ci abbiamo provato con i social, con il passaparola. E nel giro di qualche settimana ne sono arrivate tantissime. Mi stanno donando ferie dal mese di novembre del 2018. I primi tempi i numeri erano piccoli, poi nei mesi successivi sono stata inondata di ferie, d’amore. Non posso che dire grazie". Giorni preziosi per stare sempre al fianco di Bryan. "Giorni fondamentali. Il primo maggio del 2018 mentre si stava allenando sulla pista di motocross della Baldasserona, a San Marino, durante un salto la moto si è spenta e lui è caduto. E’ rimasto tetraplegico. Dal petto in giù non muove più niente, nè braccia nè gambe. Deve essere assistito 24 ore su 24. Ecco, allora, che quei giorni di ferie donati mi hanno permesso di stare accanto a mio figlio ogni minuto, ogni secondo. Mi sono presa cura di lui, insieme ai tanti amici che non lo hanno mai fatto sentire solo, senza perdere il mio posto di lavoro. Non è una cosa da poco". Quanti giorni le donano? "Chi uno, chi venti. Il mio direttore me ne ha regalati addirittura 27, alla soglia della pensione. Non pensavo che il cuore delle persone potesse essere così grande. Mi sbagliavo". Tornerà a cucinare per i bambini della scuola elementare di San Marino? "Ho ferie da utilizzare fino al 4 gennaio del prossimo anno. Poi dovrò prendere una decisione. Certo che mi piacerebbe tornare sul mio posto di lavoro, tra i miei colleghi. In questi quattro anni è come se il tempo per noi si fosse fermato. Ora che Bryan lavora, spero di poter tornare a farlo anche io".