Rimini, litiga con l'intruso sconosciuto. Poi scopre che è il fratello

Lo trova nella sua proprietà e chiama il 113. I due non si vedevano da 30 anni

Il ‘campo della discordia’ dove si sono incontrati fratello e sorella che non si vedevano

Il ‘campo della discordia’ dove si sono incontrati fratello e sorella che non si vedevano

Rimini, 16 febbraio 2019 - Credeva di litigare con uno sconosciuto, un tizio che non voleva andarsene dalla sua proprietà. C’è voluto l’intervento della Polizia per svelare che quell’uomo non era affatto un intruso, ma il fratello che non vedeva da oltre trent’anni, e che per questo non aveva riconosciuto. Come lei, anche lui era cambiato al punto da trasformarsi in un estraneo.

Una vera e propria ‘carrambata’, quella a cui hanno assistito l’altro pomeriggio gli agenti delle Volanti che, poco dopo le 16 sono corsi in via Secchiano, nella zona dei Padulli. A chiamare era stata un’anziana signora, la quale sosteneva che c’era uno sconosciuto nel suo piccolo appezzamento agricolo. L’uomo in questione, diceva, sosteneva che quel pezzo di terra era suo e si rifiutava di andarsene. Nonostante le insistenze di lei, quello non si era mosso di un centimetro.

Aveva cominciato a spaventarsi sul serio, e per questo aveva deciso di chiamare il 113, prima che succedesse chissà cosa. Quando i poliziotti sono arrivati in via Secchiano, i due erano ancora lì. Stavano discutendo animatamente, e gli agenti si sono avvicinati per cercare di placare gli animi e capirci qualcosa. La signora, 77 anni, riminese, continuava a ripetere che quell’uomo rifiutava di andarsene dal suo terreno, sostenendo che gli apparteneva. I due erano parecchio arrabbiati, l’anziana non riusciva a capacitarsi del fatto che quell’estraneo pensasse che il campo fosse il suo dal momento che apparteneva da sempre alla sua famiglia. L’altro però non si muoveva di un millimetro, e visto che la diatriba non accennava a placarsi gli agenti hanno chiesto ai due ‘contendenti’ di mostrare i loro documenti per l’identificazione.

Appena i poliziotti hanno visionato le due carte di identità, si sono resi conto che l’uomo e la donna avevano lo stesso cognome. «Non è che per caso siete parenti?» hanno chiesto a quel punto gli agenti. Questi li hanno guardati perplessi, sostenendo che no, non si conoscevano proprio. Poi però le divise hanno letto non solo il cognome ma anche il nome di entrambi e in quel momento i due ‘nemici’ si sono improvvisamente guardati in modo diverso, e hanno finalmente riconosciuto nell’uno il viso dell’altro. Altro che estranei, erano fratello e sorella. Per un momento nessuno ha parlato, come se fosse caduta una doccia gelata, l’uomo e la donna continuavano a guardarsi sbigottiti, come se stessero vivendo un sogno.

Poi è scoppiata la bagarre, e questa volta decisamente festaiola. «Come stai?», «Dove sei stato tutto questo tempo?», «Cosa hai fatto?» e via così. I due hanno quindi spiegato ai poliziotti che non si vedevano da oltre trent’anni, ognuno aveva fatto la propria vita e non avevano avuto alcun contatto. Si erano lasciati da giovani, e rivedendosi da ‘vecchi’ (lui ha 74 anni), non si erano riconosciuti. Si sono quindi profusi in scuse con la Polizia, e gli agenti se ne sono andati con la sensazione di avere vissuto una puntata di ‘Carramba che sorpresa'.