Rimini, minacciata e sequestrata in un hotel chiuso

Liberata una donna di 40 anni dal blitz della Polizia locale: "Aiutatemi, mi tiene segregata e mi pesta". Arrestato un giovane di 26 anni

Rimini, minacciata e sequestrata in un hotel chiuso

Rimini, minacciata e sequestrata in un hotel chiuso

Rimini, 9 novembre 2019 - Era tremante, sotto le coperte di quel letto di fortuna in un albergo chiuso da tempo. Aveva paura persino di muoversi, di spostarsi di qualche centimetro, quella donna toscana di più di 40 anni. Aveva il terrore persino ad alzare gli occhi e guardare un altro uomo. Il suo compagno, un tunisino di 26 anni, le aveva fatto il lavaggio del cervello, segregandola con la minaccia di uccidere lei e i suoi cari.

«Se provi a scappare, ti vengo a cercare nella tua città, dove stanno i tuoi figli e ti ammazzo, ti taglio la gola con il coltello e sai che sono capace di farlo», le ha continuato a ripetere per giorni e giorni. Ma quando gli uomini dell’Ufficio di polizia giudiziaria e del gruppo cinofilo della Polizia locale sono tornati giovedì pomeriggio a San Giuliano, negli spazi dell’ex Villa Ombrosa per un altro blitz in quell’hotel chiuso da un anno, la donna ha atteso un momento di distrazione del compagno e poi, come un fulmine, è uscita dal letto e si è rifugiata fuori dall’albergo, implorando l’intervento degli agenti.

«Vi prego, aiutatemi, quell’uomo mi tiene sequestrata in questo posto contro la mia volontà. Mi ha portato via tutto, il denaro che avevo con me, il mio cellulare, mi impedisce ogni movimento. Sono sua prigioniera», è riuscita a raccontare, sotto choc, ai poliziotti. Il magrebino, accortosi che la donna gli era sfuggita, ha cercato di raggiungerla, prima urlandole dalla finestra: «Amore, torna, che stai facendo?». Poi, una volta resosi conto che quella che lui riteneva la sua compagna stava raccontando il suo inferno, ha iniziato a minacciarla: «Se te ne vai, ti vengo a cercare e ti ammazzo, lo sai che lo faccio. Io, senza di te, non posso stare. Vengo a casa tua e ti taglio la gola, torna subito da me».

Alcuni poliziotti hanno subito allontanato la donna e portata in un luogo sicuro mentre altri agenti, dopo aver avvisato il pm di turno, Luigi Sgambati, hanno ammanettato il tunisino per sequestro di persona e violenza privata. Il giovane (difeso dall’avvocato Morena Ripa) comparirà questa mattina davanti al gip, Benedetta Vitolo per la convalida.

La quarantenne toscana ha poi aggiunto particolari sul suo sequestro. Aveva conosciuto il tunisino su Facebook: era stato lui che si era presentato nella sua città natale e, nonostante un suo iniziale rifiutato, aveva continuato a insistere per vederla. La donna si era fatta convincere e aveva anche accettato il suo invito a raggiungerlo a Rimini dove aveva millantato di condurre una vita brillante. Ma, una volta arrivata in Riviera,dopo i primi giorni, la realtà era stata ben diversa: l’uomo non viveva in un hotel di lusso, ma in uno chiuso da un anno con altri sbandati.

E per la donna era iniziata la discesa negli abissi con il compagno che la teneva segregata e sempre sotto la minaccia di morte. Il magrebino era arrivato a ferirsi alle gambe con un coltello. per dimostrarle che lui faceva sul serio. Appena la quarantenne tentava una reazione, il tunisino la picchiava o la prendeva per i capelli anche davanti agli altri occupanti dell’hotel chiuso. Il magrebino avrebbe anche girato un film hard con la donna, filmato che prometteva di far girare sulla Rete se solo la ‘fidanzata’ avesse provato a lasciarlo e a ritornare a casa.

Ma ieri pomeriggio la donna è riuscita a sfuggire al suo aguzzino e correre dalla Polizia locale che era tornata, con i cani anti sommossa, Thor e Pablo, nell’ex Villa Ombrosa per un altro sopralluogo dopo quello di martedì. Pochi giorni fa gli agenti avevano trovato dodici irregolari: giovedì, invece, erano nove, di cui quattro donne, una tra l’altro incinta. La struttura sarà chiusa e sigillata nei prossimi giorni.