Stazione treni a Riccione: "Sono distratti dal telefono e superano la linea gialla"

Appello della dirigente della Polfer: "Troppi giovani hanno la testa per aria. Il nostro personale è costretto a intervenire per evitare drammi"

Stazione dei treni di Riccione

Stazione dei treni di Riccione

"Troppe volte i nostri agenti hanno dovuto rimproverare ragazzi che stavano oltrepassando la linea gialla, magari senza neanche rendersene conto perché assorbiti dallo smartphone. È a causa di queste distrazioni se certe volte purtroppo avvengono delle tragedie". La prevenzione è da sempre una delle priorità in cima all’agenda di Annarita Santantonio, primo dirigente del compartimento di Bologna della polizia ferroviaria.

"Ormai da anni – spiega la dirigente – la Polfer è impegnata a a livello nazionale in una campagna di sensibilizzazione nelle scuole che ha come obiettivo quello di mostrare ai giovani i rischi connessi a comportamenti scorretti a bordo del treno o mentre si attende sulla banchina. Molti giovani tendono a sottovalutare i pericoli che si possono correre non prestando la dovuta attenzione mentre si aspetta il treno. Magari hanno la testa per aria o sono distratti da qualche cosa. Oppure pensano che una stazione di dimensioni ridotte sia più sicura e di essere in una botte di ferro. Così molto spesso il nostro personale si ritrova a dover intervenire per impedire che oltrepassino la linea gialla. C’è anche chi, purtroppo, viene pizzicato mentre attraversa a piedi i binari: atteggiamento, quest’ultimo, che la Polfer si sforza in tutti i modi di reprimere e contrastare".

Quanto al tema della sicurezza, dall’inizio dell’estate il compartimento di Bologna, in accordo con la questura di Rimini, ha deciso di potenziare il presidio degli scali della città capoluoogo di provincia e di Riccione. "Il servizio – aggiunge Santantonio – viene svolto sette giorni su sette, dalle 7 del mattino all’una di notte, con il personale aggregato impegnato su tre turni differenti. A ciò va aggiunta la presenza, durante i fine settimane e in occasione di eventi di particolare rilevanza, dei rinforzi messi a disposizione dalla Questura di Rimini e di polizia giudiziaria del compartimento di Bologna, con l’obiettivo di garantire la massima copertura e il monitoraggio degli scali anche durante le ore notturne, sia da parte di personale in divisa che da parte di quello in borghese, prevendendo reati e assicurando la sicurezza dei viaggiatori". Con il Ferragosto ormai in dirittura di arrivo, le forze dell’ordine si preparano a blindare ulteriormente le due stazioni, quella di Riccione e quella di Rimini. Un intervento "che era già stato pianificato da tempo indipendentemente dalla tragica vicenda di domenica scorsa". I rinforzi resteranno sul territorio provinciale per tutta la durata del fine settimana, e andranno a dare man forte ai colleghi già in servizio nel Riminese.

Quanto alla stazione di Riccione, fino a questo momento le indagini disposte dalla Procura sembrerebbero non aver ravvisato anomalie né irregolarità nei sistemi di sicurezza. Lo scalo riccionese d’altra parte è stato di recente oggetto di un intervento di ristrutturazione strutturale e funzionale. Un intervento dal valore complessivo di tre milioni di euro, che ha previsto tra l’altro la realizzazione di nuovi marciapiedi e pensiline, lo spostamento dei binari, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la costruzione ex novo dell’edificio sul lato mare. L’intervento aveva inoltre consentito l’avvicinamento dei due binari senza marciapiedi divisori al centro, con l’innalzamento a 55 centimetri del nuovo marciapiede, in modo da facilitare l’entrata e l’uscita dei passeggeri dai treni. Con il secondo step, si è andati a demolire la pensilina intermedia del vecchio secondo binario. Interventi inseriti in un generale spostamento verso mare del binari e nella demolizione del marciapiede.

Nella terza fase dei lavori è invece avvenuta la demolizione del vecchio primo binario, con successiva attivazione del primo binario attuale, quello dove Giulia e Alessia hanno perso la vita.