No vax Rimini: sospensione per 38 infermieri

Raffica di provvedimenti nell’ultima settimana. Il presidente dell’Ordine: "Giusto punire chi non rispetta la legge"

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di Manuel Spadazzi

Nessuno sconto agli infermieri non vaccinati. Nel Riminese sono già 38 quelli sospesi dal lavoro, perché hanno rifiutato di immunizzarsi. I primi provvedimenti nei loro confronti erano scattati all’inizio della scorsa settimana: due infermiere riminesi erano state lasciate a casa senza stipendio dopo i vari solleciti. Nel giro di pochi giorni la stessa sorte è toccata ad altri 36 colleghi. "E non è finita qui – dice il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Rimini, Nicola Colamaria – Dalle notizie e dalle segnalazioni che abbiamo, a breve scatterà la sospensione per altri colleghi".

Da zero sospesi a una quarantina di infermieri lasciati a casa nel giro di una settimana: come si spiega?

"Dal fatto, come avevamo già tenuto a precisare, che c’era stato un problema nei controlli incrociati effettuati da Regione e Ausl Romagna, che aveva causato il ritardo nei provvedimenti. Ma ora che il problema è stato risolto, chi non è ancora in regola e non intende immunizzarsi nonostante i solleciti, viene sospeso come prevede la legge".

Tra i colleghi già sospesi, ci sono anche infermieri che lavorano negli ospedali?

"Alcuni sì, ma per ora rappresentano una minoranza. Temo che il numero di ospedalieri sospesi aumenti con i prossimi provvedimenti, che dovrebbero arrivare già in settimana Questo metterà in difficoltà alcuni reparti con il personale, penso alla pneumologia e non solo. Attendiamo le comunicazioni da parte dell’Ausl. Nel frattempo abbiamo notificato ai 38 già sospesi il provvedimento, che prevede anche la sospensione dall’ordine".

Se l’aspettava un numero così elevato di infermieri No vax?

"Eravamo a conoscenza di decine e decine di colleghi non ancora vaccinati. Va detto che la percentuale di copertura vaccinale supera abbondantemente il 90% tra gli infermieri. In provincia di Rimini abbiamo circa 2.400 iscritti al nostro Ordine, e i colleghi attualmente sospesi sono meno del 2%. Sia chiaro: non è un numero da sottovalutare, e spero che coloro che si sono rifiutati fin qui di vaccinarsi ci ripensino. Ma è giusto punire chi non rispetta la legge".

L’ha detto lei: di qui a qualche giorno è destinato a crescere il numero degli ospedalieri sospesi, alcuni reparti rischiano di andare in difficoltà. Com’è stato possibile per loro lavorare mesi e mesi pur non essendosi vaccinati?

"Hanno fatto i tamponi, approfittando dei problemi occorsi nelle verifiche. Smonto subito una delle ’bufale’ che circolano, ovvero il fatto che l’Ausl non avrebbe controllato a dovere gli infermieri non vaccinati perché non sapeva come sostituirli. Niente di tutto questo. C’è stato un problema, che è stato risolto, e il numero dei sospesi nell’ultima settimana lo dimostra".