Università di Rimini, la rivolta degli studenti bocciati contro il prof

Contestato Marco Caprini, docente di fisiologia. Allo scritto, respinti 19 compiti su 87. Lui: "Ma quale 'strage', la media dei voti è 25"

Marco Caprini insegna alla facoltà di Farmacia di Rimini

Marco Caprini insegna alla facoltà di Farmacia di Rimini

Rimini, 7 maggio 2019 - Una 'pillola' amara per gli studenti del secondo e terzo anno di Farmacia dell’università di Rimini. Iniziata con la contestazione in aula, e finita con alcuni che si sono rivolti al coordinatore del corso di laurea perché prendesse provvedimenti. Il caso è scoppiato ieri quando i ragazzi hanno saputo gli esiti della prova scritta della prima parte dell’esame di fisiologia. Perché degli 87 studenti che l’hanno sostenuta (il 29 aprile scorso) 19 sono stati respinti e molti altri hanno ottenuto un voto inferiore a 24.

In aula è scoppiata un’accesa discussione tra il docente e i ragazzi. Ma gli studenti non si sono limitati solo a contestare i risultati. Alcuni di loro poi sono andati a lamentarsi direttamente dal professor Vincenzo Tummiati, il coordinatore del corso di Farmacia del Campus riminese. E c’è perfino chi, tra i ragazzi delusi, chiede «che la prova venga ripetuta». La prova contestata riguarda il primo dei tre moduli di fisiologia, ovvero fisiologia cellulare. A tenerlo è il docente Marco Caprini, mentre gli altri due moduli (fisiologia dei sistemi e sistema cardiovascolare) sono insegnati dal professore Giorgio Aicardi, il titolare della cattedra.

Dopo quanto accaduto, Tummiati prova a buttare acqua sul fuoco delle polemiche. «Ho visto gli studenti piuttosto arrabbiati – conferma – Ho già parlato con alcuni di loro, che sono venuti da me a riferirmi dell’esito della prova. Ma queste sono cose che possono capitare all’università. Prima di entrare nel merito, approfondirò la vicenda sia con il docente che con i ragazzi». Oggi ci sarà una riunione tra Tummiati e un gruppo di studenti: «Era già in programma – assicura il docente – ma discuteremo anche di quanto accaduto alla prova di fisiologia». 

L'intervista al professore Marco Caprini

«Ma quale strage...». Marco Caprini, il docente contestato ieri mattina dagli studenti, è a dir poco sorpreso. Ma soprattutto «amareggiato. Perché prima di andarsi a lamentare in giro, i ragazzi che sono stati bocciati o hanno ottenuto un voto basso avrebbero fatto bene a porsi qualche domanda. E magari potevano studiare di più».

La prova era andata così male? «Partiamo dai numeri. Su 87 ragazzi che si sono presentati alla prova, 19 respinti rappresentano una percentuale assolutamente fisiologica...».

Un gioco di parole per ribadire che gli esiti non sono stati così negativi, come invece gli studenti sostengono?  «Se è per questo, ci sono stati anche più respinti in passato. In generale non è andata così male».

Ha dato anche qualche 30? «Ne ho dati diversi, sì. Ci sono stati anche studenti che hanno preso dei 28, se è per questo. Se non ho fatto male i calcoli la media voto, tra coloro che hanno superato la prova, è intorno al 25».

E allora come si spiega la rivolta di ieri mattina in aula, quando ha comunicato ai suoi studenti l’esito della prova? «Non c’è stata alcuna rivolta. Abbiamo parlato, ci siamo confrontati. Quello che mi fa specie è che i ragazzi poi siano andati a lamentarsi fuori dall’aula. È una reazione che mi stupisce, davvero. Anche alla luce dell’ampia disponibilità che ho mostrato nei loro confronti. Perché quella del 29 aprile era una prova in itinere, che avevo fissato appositamente per dare la possibilità agli studenti di anticipare i tempi e mettersi avanti, in vista di altri esami. L’ho fatto proprio per andare incontro alle loro esigenze».

Pensava di fare loro un favore, e invece... «Ne resto convinto. Con la prova in itinere hanno avuto l’occasione di non dover attendere la sessione estiva e affrontare un esame scritto anziché orale. Non solo: pochi giorni prima della prova, ho fatto loro una lezione generale di ripasso proprio in vista del compito».

A vedere i risultati della prova, non è andata benissimo. «Ho passato un’intera domenica a correggere i compiti, evidenziando in ognuno gli errori in maniera puntuale...». 

Mentre lo dice, Caprini mostra gli elaborati dei ragazzi: alcuni sono pieni delle sue correzioni a penna rossa.

Alcuni studenti si sono rivolti al coordinatore del corso di laurea di Farmacia. E qualcuno di loro chiede di rifare la prova. «Ma sanno già benissimo che hanno la possibilità di fare una seconda prova scritta. Era già stato deciso da tempo, e sempre per andare incontro alle loro esigenze. Pertanto chi non è contento del risultato ottenuto potrà ritentare l’esame il 20 maggio. Il voto ottenuto in quella seconda prova farà media con quello della prima, e ci sarà così la possibilità di migliorarsi, senza attendere la sessione estiva. Anche questo è un altro segnale della massima disponibilità che ho dimostrato ai ragazzi dall’inizio dell’anno accademico».

Caso chiuso insomma. «Per quanto mi riguarda, non c’è nessun caso. Io ho fatto soltanto il mio lavoro, in maniera scrupolosa e attenta». 

Ma gli studenti pensano che lei sia stato troppo intransingente. «Fisiologia è tra le materie fondamentali per chi studia Farmacia. Quest’anno è stato anticipato, col nuovo piano didattico, al secondo anno. Abbiamo affrontato il corso tra mille difficoltà, avendo studenti sia del secondo che del terzo anno. Non è stato facile, ce l’abbiamo messa tutta per poter conciliare le esigenze e gli orari dei ragazzi. Ma per superare l’esame occorre studiare. E qualcuno, evidentemente, non aveva studiato abbastanza».