Tornatore, finale da Oscar "Dedicato a Morricone"

Il grande regista, ospite del festival ’La settimA arte’, ha ricevuto al teatro Galli il premio ad honorem Cinema e Industria 2022

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"Al momento non ho ancora capito il perché di questo grande successo, di incassi e di critica. Forse devo ancora razionalizzare". Così il premio Oscar e regista siciliano, Giuseppe Tornatore, durante la premiazione ieri al Teatro Galli, dove ha ricevuto il Premio Cinema e Industria 2022 ad honorem in occasione della festa del cinema ’La settima arte’. Il regista ha ricordato il successo di Ennio, il documentario su Morricone che proprio a Rimini alla Festa ebbe un’applaudita anteprima lo scorso autunno. "Ho fatto un documentario su un amico, forse il mio migliore amico, e spesso il binomio amicizia-lavoro non è produttivo, l’amicizia falsa il risultato. Invece un’opera che pensavo facesse il suo approdo nelle sale, per poi scomparire dopo qualche settimana di programmazione, ha portato nelle sale un numero enorme di spettatori. Non so, forse si è sentito l’affetto con cui è stato girato, forse è per via della grandezza umana e professionale di Morricone". Ben due standing ovation, al regista siciliano e a Paolo Taviani (in collegamento), tra gli altri premiati (Carlo Cresto-Dina, Massimiliano Orfei, Lorenzo Baraldi e Gianna Gissi, Carlotta Cristiani).

Tornatore, che era stato a Rimini solo una volta, brevemente, molti anni fa, ha anche raccontato a Paola Saluzzi, conduttrice della serata, il primo film che ha visto da bambino. "Era Gli argonauti, avevo 7 anni e per la prima volta andavo al cinema da solo. Una storia mitologica, Giasone alla ricerca del vello d’oro, girata con effetti speciali che mi parvero straordinari. Sono rimasto folgorato. Da quel giorno ho deciso che sarei andato al cinema ogni volta che fosse stato possibile, ogni volta che avrei racimolato i soldi necessari". La consegna del premio ad honorem a Tornatore è stata il culmine dei cinque giorni di appuntamenti di questa edizione de ’La settima arte’, la manifestazione ideata e organizzata da Confindustria Romagna, Cinema Fulgor, Università Alma Mater Studiorum di Bologna - Dipartimento di Belle Arti, con la collaborazione del Comune di Rimini. La giuria, presieduta da Pupi Avati, era composta da Nicola Bassano, Gian Luca Farinelli, Veronica Innocenti, Elisa Luchetta e Stefano Pucci. E sul palco del Galli anche Il violinista Federico Menozzi. Un’edizione che ha consolidato il rapporto tra il pubblico, gli spettatori e l’industria cinematografica.