"Torniamo in pista con 500mila tamponi"

La proposta del titolare del Musica e del Muretto di Jesolo: per entrare in discoteca bisognerà sottoporsi al tampone rapido

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Mezzo milione di tamponi rapidi per riaccendere le discoteche. "Mi sono mosso opzionando mezzo milione di tamponi. Non sono certo un quantitativo limitato ai soli locali che seguo tra il Veneto e la riviera romagnola. Sono un inizio per tutti quei locali che vorranno seguire quanto stiamo facendo in Veneto e comincia a vedersi in riviera". Tito Pinton, titolare storico del Muretto di Jesolo e dalla scorsa estate di di Musica Riccione assieme al Gruppo Cipriani, cerca nuove strade per avvicinare l’apertura dei locali. Nel suo Veneto, da dove tutto è partito, sta tessendo le prime trame assieme all’Usl 4 del Veneto Orientale per consentire alle discoteche di riaprire in sicurezza e non rimanere nella zona d’ombra dei vari Dpcm e colorazioni delle Regioni, senza la possibilità di rivedere la luce.

In Veneto lo stesso commissario dell’Usl 4, Carlo Bramezza, ha apprezzato l’iniziativa dell’imprenditore definendo sulla stampa locale "giusto discutere del problema discoteche. Credo che le possibilità offerte oggi dalla scienza, come l’auto test, possano essere utili per cercare di mettere i giovani nella condizione di sicurezza e accedere ai locali di intrattenimento".

L’idea sostenuta da Pinton è semplice. "Pensare di impegnarsi in controlli all’ingresso è sbagliato - riflette l’imprenditore -. E non si può nemmeno pensare di basarsi sulle autocertificazioni dei clienti. Dunque l’idea a cui stiamo lavorando prevede di prenotare il biglietto. Nel momento in cui lo si va a ritirare si ritira anche il tampone rapido che ha lo stesso codice del biglietto e dunque non può essere scambiato o usato separatamente. Quando ci si presenta in discoteca bisogna presentare il tampone negativo". Per ammortizzare il costo dei tamponi, "ne ho opzionati mezzo milione, solo con un quantitativo simile si riesce a ottenere un prezzo di pochi euro per ogni test, dunque un costo sostenibile. Ora è il momento di discuterne". In Veneto questo sta già accadendo. In Riviera a sostenere l’idea è stata il sindaco Tosi con un colloquio telefonico con il collega di Jesolo, Valerio Zoggia.

"Chiedo all’Ausl Romagna di cominciare a tenere in considerazione un protocollo simile che consenta di poter riaccendere i locali in sicurezza. Penso sia giunto il momento di sederci a un tavolo e valutarlo. La produzione di una simile quantità di esami tra i giovani avrebbe anche una funzione sociale importante da tenere in considerazione".

Infine, per la sicurezza in pista, una zona critica quando si parla di mascherine e distanziamento, "personalmente sono disponibile a ospitare polizia locale o forse dell’ordine per sanzionare chi viole le regole".

Andrea Oliva