Si avvia verso la conclusione il
processo nato dall’indagine della Dda di Bologna che nell’estate 2023 portò all’arresto di 13 persone, per un traffico internazionale di droga. Coinvolti imputati in prevalenza albanesi e italiani, in gran parte residenti nella provincia di Forlì ma operanti anche nella provincia di Rimini: furono sequestrati circa 114 chili di cocaina, 37 chili di hascisc e più di un milione di euro in contanti. Davanti alla Gup Nadia Buttelli il pm Roberto Ceroni ha concluso la propria requisitoria e presentato richieste di pena fino a 20 anni di reclusione per i 17 imputati, in rito abbreviato. Il
processo proseguirà nelle prossime udienze con le parole dei difensori e poi ci sarà la sentenza. Dall’inchiesta sulla droga, sviluppata grazie ai dati di piattaforme criptate, emersero due associazioni per delinquere: una di stanza in Emilia, nella provincia di Modena, l’altra in Romagna, operante tra le province di Forlì-Cesena e Rimini, connesse tra loro e connotate da una forte strutturazione gerarchica e da un’estesa manovalanza, con notevoli disponibilità di denaro contante, di mezzi di trasporto e di immobili, in contatto diretto con rappresentanti di gruppi criminali in altri stati e continenti. L’esistenza delle due associazioni e i loro legami sono stati accertati definitivamente nel dicembre del 2020, quando sono stati sequestrati oltre 40 chili di cocaina e presi due corrieri appartenenti ai due sodalizi, uno dei quali- quello romagnolo- era specializzato nella logistica del narcotraffico, e l’altro- quello emiliano- nell’importazione e rivendita all’ingrosso di cocaina. Le ipotesi sono poi state ulteriormente rafforzate dall’acquisizione, tramite ordini di indagine europei, delle comunicazioni sulle piattaforme criptate ‘Encrochat’ e ‘Sky Ecc’.