Rimini, truffa assicurativa e corruzione. Tre arresti e 14 indagati

Il sodalizio tra un broker, un medico e un plurinfortunato, basato su falsi certificati per infortuni domestici, aveva portato a un giro di affari di 400mila euro

Truffa assicurazioni, la Finanza e i carabinieri hanno effettuato tre arresti (Migliorini)

Truffa assicurazioni, la Finanza e i carabinieri hanno effettuato tre arresti (Migliorini)

Rimini, 12 aprile 2019 - La caduta da una bicicletta o da uno sgabello poteva fruttare anche migliaia di euro per i falsi infortunati, clienti di un assicuratore, in società con un medico compiacente. Addirittura un finto incidente poteva arrivare ad essere risarcito anche con 70mila euro, per un giro d'affari ricostruito dagli investigatori di almeno 400mila, e che ha portato agli arresti domiciliari un medico del pronto soccorso dell'ospedale Infermi di Rimini (62 anni, originario di Roma), un ex broker assicurativo (58, riminese) e un falso plurinfortunato, 36enne napoletano, con vari precedenti compreso il tentato omicidio.

L'indagine "Rischio zero" del nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini, della Guardia di Finanza e delle rispettive sezioni di polizia giudiziaria, ha scoperto come almeno dal 2015 tra il medico ortopedico dell'ospedale e il broker ci fosse un sodalizio basato su falsi certificati medici per infortuni domestici o incidenti stradali accaduti a persone con più assicurazioni.

In questo modo, non dichiarando l'esistenza delle varie e diverse polizze, gli infortunati intascavano più premi contemporaneamente dividendo la somma con il broker. Al medico invece i certificati venivano pagati da 200 a 1000 euro.

L'inchiesta ha interessato i comuni di Rimini, Riccione, Montescudo, Montecolombo, Santarcangelo di Romagna, Bellaria, Borghi e Longiano con sequestri e perquisizioni domiciliari nei confronti di 14 indagati. A questi si aggiungono anche un medico di base e un'avvocata. Le ipotesi di reato sono falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, frode assicurativa e corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.