Turista sequestrato per la droga: i pusher rischiano 30 anni di carcere

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Rischiano fino a 30 anni di carcere i tre giovani senegalesi arrestati a Riccione dai carabinieri a fine agosto. I tre, tuttora in cella, erano finiti in manette dopo aver tenuto in ostaggio un 18enne turista di Busto Arsizio. La sera del 22 agosto lui e un amico, in cerca di un po’ di fumo, si erano rivolti agli spacciatori, tre senegalesi tutti 24enni. Dopo aver contrattato il prezzo, uno di loro si era fatto consegnare dai pusher 3 grammi di marijuana. Solo che, al momento di pagare la roba, anziché pagare era fuggito a gambe levate lasciando sul posto l’amico 18enne. Gli spacciatori così se l’erano presa con lui e per rifarsi, dopo averlo minacciato con un coltello, l’hanno obbligato a consegnare il telefonino e quindi l’hanno portato a un bancomat, dove avrebbe dovuto prelevare i contanti per riavere il telefono. Mentre gli spacciatori tenevano in ostaggio il giovane turista, sono stati notati da alcune guardie giurate dell’istituto Vigilar che, senza mai perdere d’occhio i malviventi, hanno chiamato i carabinieri. Arrestati, i tre spacciatori sono finiti in carcere con l’accusa di sequestro di persona ai fini di estorsione, rapina aggravata in concorso e spaccio. Per il tipo di reato (il sequestro), il caso è stato trasmesso alla direzione distrettuale dell’antimafia a Bologna. Il tribunale di Bologna ha confermato il provvedimento per gli spacciatori. Difesi da Tiziana Casali e Francesca Baroncelli, rischiano una pena fino a 30 anni.