Un viaggio al centro della vita con Cavazzoni

L’autore presenta il suo libro al festival Inverso di Santarcangelo: "Baldini tra i più grandi poeti del ‘900. Fellini è stata la mia università" .

Un viaggio al centro della vita con Cavazzoni

Un viaggio al centro della vita con Cavazzoni

Quante volte abbiamo detto Se rinasco di sicuro non faccio…. E a quanti farebbe comodo un libretto di istruzioni per affrontare gli sgambetti della vita? Ed ecco che lo scrittore e sceneggiatore Ermanno Cavazzoni racchiude nel suo Manualetto per la prossima vita (edizioni Quodlibet) un vademecum se per caso si tornasse sulla terra. L’autore presenta il suo nuovo libro oggi, alle 17.30, alla biblioteca Baldini di Santarcangelo, nell’ambito del festival Inverso, giunto alla sua decima edizione. Torna così in Romagna lo scrittore che con il libro Il poema dei lunatici ha ispirato Fellini per il film La voce della luna.

Come descrive questo libro?

"Un manualetto di metafisica fantastica, in cui si parla di morte ma soprattutto di vita, che sfata illusioni o propone modi di vita diversi".

Che forma ha oggi il diavolo?

"Il diavolo per gli antichi eremiti era la distrazione, ciò che allontanava dalla preghiera. Oggi la distrazione che appunto è il diavolo è internet, uno strumento utile ma al contempo arrivano idiozie che distraggono. La nuova reincarnazione del diavolo come abbassamento della mente".

Scrive che cadiamo nella vita come in uno spettacolo in corso…

"Non c’è niente da fare, è l’assurdità della vita. Questo libro forse fa vedere la comicità dell’esistenza umana, siamo sperduti nel mondo".

Inverso è dedicato a Baldini, nel centenario della nascita, un narratore del teatro della vita. I caratteri umani si raccontano meglio in dialetto?

"Baldini diceva che certe cose si possono dire solo in dialetto, ma è come scrivere in una lingua straniera e di questo abbiamo parlato. Considero Baldini uno dei più grandi poeti del 900 italiano, mi piacerebbe fosse conosciuto di più. Ho pubblicato un’antologia delle sue traduzioni in italiano e trovo le poesie altrettanto belle".

Ha detto che la sua università è stata il tempo passato con Fellini.

"Abbiamo trascorso un anno vedendoci ogni settimana, andavo a Roma, lui veniva a Bologna, abbiamo girato lungo il Po tra Parma e Reggio per vedere i luoghi per il film che poi ha girato a Roma. È stato bellissimo, lui diceva che era una gita scolastica. Ovunque c’era affetto per l’artista perché l’arte è benefica all’umanità. Mi diceva cose molto concrete che ho imparato e tuttora ho in mente".

Ha curato la pubblicazione de Il viaggio di G. Mastorna di Fellini, che è un viaggio nell’aldilà. L’ha ispirata per il suo libro?

"Letto in forma di racconto è uno dei più profondi scritti del 900 di narrativa perché tocca questioni fondamentali dell’essere umano. Fellini ha dato la sua versione di questa vita come fosse l’aldilà che stiamo vivendo. Il Mastorna è proprio come la descrizione di chi cerca la sua strada ed è quello che si fa per tutta la vita. Forse mi ha ispirato, probabilmente tante cose vengono da discorsi fatti".

Lina Colasanto