"Vai a stare da Putin". E la vicina lo denuncia

Battaglia legale a colpi di querele tra una donna russa e il dirimpettaio ucraino. Ora l’uomo è a processo per minacce

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La guerra tra Russia e Ucraina non si combatte solo sui campi di battaglia e nelle città bombardate, ma anche tra le mura domestiche. Il caso è finito in tribunale a seguito della denuncia presentata ai carabinieri da una 49enne russa residente a Cattolica, che ha puntato il dito contro il dirimpettaio, un uomo di origine ucraina di 41 anni, accusandolo di minacce, aggravate dall’odio etnico e razziale, e danneggiamento. Una situazione che, a detta della querelante, affonda le radici in vecchie ruggini e dissapori che già intercorrevano tra le due famiglie residenti nello stesso condominio, ma diventata ancora più esplosiva a seguito dello scoppio del conflitto che da mesi sta insaguinando l’est Europa, alimentando anche a migliaia di chilometri di distanza la rivalità tra russi e ucraini. "Vai a stare da Putin, qui non ti vogliamo". Questa una delle frasi che l’autrice della denuncia sostiene di essersi sentita rivolgere dal vicino di casa. Non è tutto, perché la donna lo ha anche accusato di essere l’autore di uno scherzo di cattivo gusto avvenuto nel mese di marzo, quando rientrando nel suo appartamento avrebbe scoperto che qualcuno aveva inserito della colla nella serratura, impedendole così di entrare.

Sul caso, a seguito della denuncia presentata dalla 49enne ai carabinieri, è stato aperto un fascicolo e nelle scorse settimane il tribunale di Rimini ha emesso nei confronti del 41enne un decreto penale di condanna. Il legale dello straniero, l’avvocatoFabio Pierini, ha deciso di opporsi, e così si è arrivati alla citazione a giudizio. L’imputato è stato chiamato a comparire davanti al giudice monocratico del tribunale di Rimini il 14 dicembre prossimo.

Già in passato la cittadina russa aveva presentato una denuncia contro i dirimpettai ucraini, ma in quel caso la questione si era risolta davanti al giudice di pace con la remissione della querela. Le divergenze sarebbero proseguite nonostante i tentativi di riconciliazione. A complicare il tutto era poi arrivata nel febbraio scorso la notizia dell’inizio delle ostilità al confine ucraino, che aveva naturalmente esasperato ancora di più gli animi. A giugno invece erano stati gli ucraini a passare al contrattacco, con una contro-querela a carico della vicina di casa, accusata di aver danneggiato dei beni di loro proprietà. il tutto, anche in questo caso, aggravato dalla componente razziale.