Vecchia fornace, non bastano cinque milioni

Il Comune decide di aggiungere 315mila euro allo stanziamento venuto dal governo con il Pnrr

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Per recuperare la Vecchia fornace dei mattoni, autentico monumento di archeologia industriale di Bellaria Igea Marina, sono stati stanziati ben 5 milioni di euro con il Pnrr. Fondi sostanziosi, che però non risultano evidentemente sufficienti per gli ambiziosi progetti di rigenerazione messi in campo dalla giunta. Per questo, a fine luglio, l’esecutivo locale ha deliberato un "cofinanziamento comunale pari a 315mila euro per le spese di indagini preliminari, progettazione di fattibilità tecnica ed economica definitiva". Già la precedente amministrazione aveva acquisito al patrimonio comunale la ex Fornace, a un’asta fallimentare. Attraverso il progetto di rigenerazione l’attuale giunta, guidata dal sindaco Filippo Giorgetti, ha ottenuto un contributo governativo di cinque milioni, investimenti "in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale" finanziato da fondi Ue - Next generation Ue. Sempre a fine luglio l’amministrazione comunale ha aggiudicato il servizio di ’Redazione del documento di indirizzo alla progettazione per la rigenerazione della ex Fornace Verni Vannoni’ alla Aipa, Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale, sede a Terni, per 12.200 euro.

Il Comune ha già effettuato la messa in sicurezza dell’area, con una ripulitura importante dell’ampia parte esterna. Realizzandovi già alcuni incontri legati al Piano Strategico Bim 2040. Restano ancora da definire con esattezza gli obiettivi strategici legati al recupero. Si è parlato sin qui soprattutto di start up e occupazione giovanile. Quanto alla tempistica, il Pnrr, che utilizza appunto fondi stanziati dall’Unione europea, prevede che le risorse vengano utilizzate entro il 2023. Insomma, il tempo stringe. "Quest’anno procederemo agli affidamenti e al progetto definitivo – ha spiegato il sindaco –, per arrivare a concludere il percorso entro i termini stabiliti".

Da fronte dell’opposizione - sponda Bucci - l’invito a che l’area della Vecchia Fornace "diventi un polo produttivo moderno. Per creare lavoro per i nostri giovani. L’idea del co-working e delle start up è troppo generica. Si rischia un fallimento come per il mercato ittico e i capanni bianchi sul porto ato Igea Marina, ora anche lato Bellaria". L’auspicio del capogruppo civico è a che si punti "su una o più aziende attive e innovative, in grado di generare valore alla città occupazione meno precaria e più remunerativa. Ci sono leggi regionali e fondi europei che sostengono con importanti incentivi progetti di recupero per questo tipo di insediamenti".

Mario Gradara