"Botte e furti agli spacciatori", arresti domiciliari per 4 vigili a Rimini

L'operazione condotta dalla Guardia di finanza, pesanti accuse contro gli agenti. Tre sono agli arresti domiciliari, uno è in vacanza all'estero. Il Comune: saranno sospesi dal servizio

Operazione Kebab in una foto d'archivio

Operazione Kebab in una foto d'archivio

Rimini, 15 marzo 2018 - Sono otto gli agenti della polizia municipale di Rimini, indagati a vario titolo, di peculato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, soppressione distruzione e occultamento di atti, percosse, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie. Nella bufera gli ex componenti del nucleo di polizia ambientale dei vigili urbani, tre dei quali sono stati arrestati (ai domiciliari) dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione Old Frank, mentre un quarto manca all’appello perché in ferie all’estero.

LEGGI LA NOTIZIA AGGIORNATA - I vigli urbani verranno sospesi

Secondo gli inquirenti, nel corso di perquisizioni, fatte a spacciatori nordafricani, si sarebbero appropriati di somme di denaro che invece di sequestrare si mettevano in tasca. a detta degli investigatori, alcuni indagati avrebbero anche distrutto verbali e fatto sparire fascicoli, oltre ad avere fatto a pezzi la tappezzeria delle macchine di servizio per cercare i microfoni che gli inquirenti avevano inserito nelle auto nel corso delle indagini. 

Tutti i vigili finiti nell'indagine facevano parte del nucleo ambientale della polizia municipale di Rimini, ed erano stati fra i protagonisti dell'operazione Kebab del 2013, che aveva portato all'arresto di una cinquantina di spacciatori nel quartiere di Borgo Marina. Proprio le accuse di alcuni degli arrestati avevano portato all'inchiesta sugli agenti, e il Comune di Rimini aveva deciso di smantellare il nucleo ambientale della polizia.

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LE ACCUSE - Perquisizioni arbitrarie di extracomunitari sospettati di spaccio, percosse a chi si ribellava, verbali falsi, sequestri mai dichiarati di denaro contante intascato. Sono queste le condotte contestate dalla Procura di Rimini che hanno portato ai domiciliari i quattro agenti della Municipale. 

"Dalle indagini emerge un modus operandi poco professionale, una certa faciloneria" che ha portato alla commissione di reati "approfittando della delicata funzione pubblica rivestita" e "una mancanza di remore" nel compromettere "la credibilità dell'amministrazione di apparenza", è la conclusione a cui è arrivato il Gip Sonia Pasini che ha emesso l'ordinanza eseguita dal nucleo di polizia economica e finanziaria nei confronti degli agenti dell'ex nucleo ambientale - sciolto due anni fa dal comando - con l'accusa di abuso d'ufficio, rifiuto di atti d'ufficio, favoreggiamento personale, falso in atto pubblico, distruzione e occultamento di atti, percosse, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie, oltre a violenza privata.

IL COMUNE - "Sostegno e piena fiducia nella magistratura e nell'autorità inquirente affinché la verità e i fatti emergano in ogni loro aspetto, perché questo è ciò che chiede e pretende la comunità e si merita Rimini". Questa la posizione dell'amministrazione comunale di Rimini che in una nota sull'arresto di 4 vigili urbani, sottolinea come l'indagine fu "attivata proprio grazie a una segnalazione alla magistratura da parte del Corpo di Polizia Municipale", e annuncia la sospensione dal servizio per gli arrestati.

"I primi dettagli lasciano sconcertati e molto preoccupati circa la gravità dei reati contestati", spiega il Comune. L'amministrazione esprime anche "vicinanza alle donne e agli uomini del corpo della polizia municipale che ogni giorno svolgono con coscienza e impegno il loro lavoro a servizio della collettività; un lavoro indiscutibile che non può e non deve essere inficiato sia da giudizi formulati prima del tempo, sia da comportamenti in violazione delle leggi che la Giustizia dovesse mettere in evidenza e sanzionare nei confronti di singoli".