Rimini, 15 giugno 2018 - «Sono milionario grazie a una cartella giocata per sbaglio. Ora donerò 500mila euro alla mia parrocchia, e continuerò a fare del bene». Si è presentato ieri negli uffici Sisal di Milano il fortunatissimo vincitore di 2,3 milioni di euro all’Eurojackpot, lo scorso 25 maggio alla Tabaccheria di Sergio Borgna di via Euterpe. Si tratta di un pensionato, spiegano dalla Sisal, che ha scelto ‘Parsifal’ come nome di fantasia. Come nel poema descritto nella corte di Re Artù, ma anche nell’opera di Wagner, ‘Parsifal’ nella vita è sempre stato un guerriero. «Si è sempre battuto per i valori della famiglia e del lavoro – aggiungono dalla Sisal – e ora che è in pensione il suo spirito e la sua tenacia sono ancora vividi». Il neomilionario ha dichiarato che la sua «è una famiglia modesta, perché nella vita ho sempre pensato a fare del bene, e per me la ricchezza non è quella del conto in banca, ma quella dell’anima».
Rocambolesca la storia della megavincita. ‘Parsifal’ riscuote una vincita da 20 euro, vuole rigiocare la sua solita schedina, quella con i suoi numeri, ma il ricevitore convalida per errore una scheda nuova, con numeri a caso. «Mi sono un po’ arrabbiato con il ricevitore che non aveva capito le mie intenzioni – racconta – poi ho tenuto la schedina che mi aveva dato. Non ho pensato a un segno del destino, ma solo che capita di non comprendersi a volte, e questa era davvero una banalità».
Il pensionato non pensa di certo di aver vinto qualcosa, con quei numeri che non erano suoi, ma la settimana successiva torna in ricevitoria a compilare una nuova schedina con i suoi numeri, finalmente! Intanto fa controllare quella per lui inutile e, in quel momento, scopre di aver vinto oltre 2,3 milioni di euro. Non sa cosa fare. Per prima cosa va a casa e chiama la moglie, comunicandole solo «è successa una cosa». La voce si ferma in attesa di una risposta. La moglie pensa a qualche disgrazia, anche lei sembra paralizzata. Poi lo sfogo del vincitore, semplice, quasi freddo come di chi ha fretta di togliersi il pensiero: «abbiamo vinto 2 milioni di euro». La moglie forse pensa a uno scherzo. Poi si convince. Successivamente «ringrazia il ricevitore, la mano che gli ha porto la fortuna».
Non è chiaro se solo mentalmente, o di persona. «Io non so chi sia – assicura Borgna, il titolare della tabaccheria – e se anche lo sapessi, per correttezza non ne svelerei il nome. Comunque i miei clienti pensionati sono tanti. Stando alla descrizione, il campo degli ‘indiziati’ potrebbe restringersi a 5-6 persone». Certo che pare lei abbia dato un contributo decisivo alla maxi-vincita... «Ho saputo – chiosa Borgna –, io non chiedo nulla. Se poi lui vuole farmi un regalino...».