Alpini a Rimini, il sindaco: "Vorrei che le penne nere tornassero al più presto"

Il sindaco Jamil Sadegholvaad giudica "inaccettabile" ogni gesto sessista. Ma ritiene sbagliato "colpevolizzare gli alpini di ogni nefandezza"

Jamil Sadegholvaad

Jamil Sadegholvaad

Rimini, 12 maggio 2022 - Il ’caso alpini’ sta spaccando l’Italia. Il suo parere?

"Si è creato un clima che non mi piace. Per niente", attacca il sindaco Jamil Sadegholvaad.

Aggiornamento Molestie alpini a Rimini, un vademecum per le denunce

Perché?

"Non mi piace il classico balletto della politica, dove si sgomita per essere visibili agli elettori, berciando ogni tentativo di analisi, da destra e da sinistra".

Ci sono i fatti, segnalazioni e una denuncia, al momento.

"Sì, e hanno peso e gravità anche al di là degli esiti investigativi: segnalano un problema culturale precedente ogni eventuale esito giudiziario. Sono volti, voci, parole che vanno credute senza se e senza alcun ma. Anche un solo gesto o comportamento sessista è di troppo e inaccettabile".

Ma tirare in ballo tutti - tutti - gli alpini, va bene?

"Gli alpini vengono brutalmente colpevolizzati di ogni nefandezza. Questo è inaccettabile".

Anche un problema di numeri?

"Non è una questione di numeri, 400mila presenze in tre giorni all’Adunata. Non è neanche il tema di responsabilità individuali e di inviti a non generalizzare. Nè è il tema del lavoro che il gruppo dirigente degli Alpini ha fatto e si impegna ancora più a fare per modificare le cose che non vanno, e che sono intollerabili e ingiustificabili in qualunque città e in qualunque spazio della vita accadano".

C’è un obiettivo... militare?

"Adesso il tema sono gli alpini perché alpini, i militari perché militari. Adesso, e lo si dice esplicitamente, l’obiettivo accusatorio è quello di impedire ogni Adunata degli Alpini di qui in avanti, e in ogni città d’Italia".

Qualcuno ha generalizzato, sparando nel mucchio...

"Si è parlato, testualmente, di ’un gruppo di 400mila uomini, imbevuti di machismo patriarcale concentrati in un solo luogo e per lo più ubriachi…’. Si scrive senza neanche il pudore di un distinguo per le persone che erano a Rimini nello scorso fine settimana; solo generalizzazioni per cui ‘tutti gli alpini sono molestatori’, ‘tutti i politici sono ladri’, ‘tutti gli albergatori e i commercianti sono evasori fiscali’ e così via per arrivare ‘tutti gli extracomunitari sono delinquenti’, ‘tutti i musulmani sono terroristi’, all’infinito a colpi, questo sì, di una violenza verbale cieca e ottusa che non ammette ragione se non lo schiacciare ogni individuo per quello che è veramente".

Parole da cui prende le distanze?

"Non solo non seguo la tesi, ma rivendico la straordinarietà dell’evento di Rimini, il clima di festa, la partecipazione sincera e entusiasta dei cittadini, l’impegno che migliaia di riminesi hanno messo giorno e notte perché tutto fosse bello e accogliente".

Un clima apprezzato da quasi tutti i riminesi...

"Se non si parte da qui, da analisi più complesse e complete, in cui la sacrosanta protezione delle vittime di molestie non sovrasta nel giudizio una grande festa popolare che è stata anche una festa di civiltà, avremo dato anche noi il nostro piccolo ma significativo contributo all’abbruttimento della società in cui viviamo ogni giorno".

Rivorrebbe l’Adunata?

"Vorrei che l’Adunata degli Alpini potesse tornare a Rimini prima possibile".