Rovigo, in coda per un certificato. Protesta in municipio

Lunga attesa per un documento all’anagrafe. "Accampati per ore in attesa del turno"

La gente in fila in attesa del proprio turno all’ufficio anagrafe

La gente in fila in attesa del proprio turno all’ufficio anagrafe

Rovigo, 27 marzo 2018 - «Mi vergogno di dire vergogna». Era contrariato, infastidito, arrabbiato ieri mattina alle 10,30 Domenico Romeo, in passato assessore del comune di Rovigo e senatore della Repubblica. Si trovava in fila all’anagrafe per un adempimento burocratico e ha dovuto attendere quasi un’ora, in parte in piedi. Con lui tante persone in fila in attesa del loro turno allo sportello tra rabbia e rassegnazione.«Qui aprono alle 10. Ma è un orario da ufficio anagrafe di un Comune capoluogo? Questa è un’amministrazione del tutto inadeguata», ha dichiarato poco prima che arrivasse il proprio turno.

Ma Romeo non era l’unico a lamentarsi. Una giovane avvocato, sulla porta, pur chiedendo che non venisse riportato il proprio nome, ha detto le stesse identiche cose, aggiungendo alcune osservazioni. «L’orario è sbagliato – ha affermato con decisione – anche volendo tenere aperto poche ore, sarebbe meglio che fossero almeno le prime del mattino. Una persona che lavora come dipendente o pendolare può venire alle otto e poi avere la mattinata libera. In questo modo è costretta ad uscire dal lavoro, chiedere un permesso, attendere e poi ritornare. Una cosa scomodissima che provoca per forza disagi».

Non era ancora arrivato, nel frattempo, il turno di Domenico Romeo che ha fatto presente: «C’erano anche una mamma con bambini piccoli in braccio, in piedi. Ma anche nonne. I posti a sedere sono pochissimi. Questo è un servizio pessimo ai cittadini». La giovane avvocato, ancora fuori dalla porta a vetri, ha specificato che «alle nove e mezza c’era già la fila fuori e le porte dovevano ancora aprirsi. Segno che l’utenza avrebbe bisogno di un orario ben diverso rispetto a questo».

La figlia di Domenico Romeo peraltro, Nadia, è capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale e nel 2015 era stata la candidata sindaco arrivata al ballottaggio, poi vinto dall’attuale sindaco Massimo Bergamin. «Sono qui, ne avrò per almeno un’ora. Non so cosa dirvi, non serve che arriviate. Fatevi un giro. Qui c’è la coda», diceva una donna di mezza età al telefono, sotto i portici a chi probabilmente la stava aspettando già da un po’.

La decisione di aprire gli uffici alle dieci non è certo dipesa dai dipendenti allo sportello, loro non hanno voce in capitolo sugli orari del servizio. Il potere ce l’hanno la giunta, in particolare l’assessore competente, ma soprattutto su questioni organizzative come questa, il dirigente di settore. Gli orari di apertura al pubblico dell’anagrafe e dei servizi demografici sono esposti sulla porta a vetri dell’ingresso che dà su piazza Vittorio Emanuele II. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì 10-13; il martedì 8,30-13; il sabato 9-12 mentre il giovedì 10-13 la mattina e 15-17,30 il pomeriggio. L’assessore ai servizi demografici e anagrafe è Susanna Garbo mentre il dirigente di settore è Alfonso Cavaliere.