"Con tutto il cuore". Con Rodolfo

L’attore Corsato sul set del nuovo film di Vincenzo Salemme. La serie viene girata a Napoli

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Tra i protagonisti di fiction e cinema, anche a livello internazionale, Rodolfo Corsato oggi è un attore affermato. Tra gli artisti con cui ha condiviso il set, anche Carlo Verdone e Gigi Proietti, ma non sono mancate le esperienze con serie tv come "Un posto al sole", "Distretto di polizia" e molte altre. Benché la sua professione lo abbia portato a vivere in grandi città come New York e Parigi, le sue origini sono legate al Polesine, dove ha vissuto gran parte della sua infanzia e della sua adolescenza. Oggi è impegnato sul set del nuovo film di Vincenzo Salemme "Con tutto il cuore", ma non possono mancare alcune riflessioni riguardanti il difficile momento che il mondo della cultura sta vivendo a causa delle restrizioni date dalla pandemia globale.

Che cosa pensa del periodo che il teatro e il cinema hanno dovuto vivere e tuttora stanno vivendo?

"Non è una situazione semplice, poiché è ormai un anno che ci troviamo a dover necessariamente salvaguardare la nostra salute e quella degli altri. Tutto questo ha cambiato il modo di rapportarsi agli altri, ma anche di lavorare. Dall’estate, finalmente, abbiamo ripreso le attività in maniera quasi normale, con tamponi ogni due giorni, sempre ben distanziati e con mascherine. Si spera che se ne possa uscire presto, ma di certo se ne uscirà con un modo di stare sul set differente, come già successe nei periodi successivi alla spagnola di un secolo fa. Conviviamo con il dramma del momento, cercando però di andare con positività verso il futuro"

Attualmente è impegnato sul set?

"Sì, sono molto contento di essere nella nuova produzione cinematografica con Vincenzo Salemme, un attore che stimo e con cui ancora mi mancava lavorare. Stiamo girando a Napoli anche in questi giorni e si finirà tra qualche settimana. Quest’anno dovrebbe inoltre uscire, circa ad ottobre, la serie Giustizia per tutti, girata tra Torino e Milano, con Raoul Bova. E poi speriamo che piano piano tutto possa tornare alla normalità, anche se sarà difficile. Penso ai teatri, la culla dell’arte, che attualmente hanno ancora le porte chiuse. Devono riaprire in tutta sicurezza, ma con responsabilità; quando avremo la possibilità di essere sottoposti a vaccino, probabilmente sarà più semplice e meno pericoloso. Ogni settore ha bisogno di ripartire, reparto artistico compreso"

Lei è legato al Polesine, in particolar modo alla città di Rovigo. Come è il suo rapporto con questo luogo?

"Io sono legatissimo alla città di Rovigo. Ho diversi ricordi di quando ero bambino e ragazzo. Sono infatti cresciuto nel capoluogo polesano dai 6 ai 20 anni. Tutta la mia formazione, così come i miei amici, sono legati al territorio tra i due fiumi. Mi ricordo Rovigo come una città piena di speranza, anche se in molti siamo scappati. Forse è stata questa la spinta per poterci migliorare, per conoscerci e per trovare la nostra via. Sono comunque contento di essere cresciuto in un posto tranquillo e ancora oggi me lo ricordo per questa pace"

Il Teatro Sociale è stato uno dei primi palchi ad ospitarla

"Sì e ricordo quei momenti con piacere. Sono partito da quel palco e mi piacerebbe tornarci, perché no, per fare qualcosa che abbia a che vedere con la mia terra. Ho vissuto ovunque, in giro per il mondo, ma le radici non si dimenticano mai. Non appena si potrà tornare a fare qualcosa, sarei felice di tornare su quel palco pieno di storia, che è parte anche della mia vita".

Giorgia Brandolese