Dai volti alle sagre Quaranta anni di scatti

Il ‘Gruppo Fotografico’ 38, di Badia Polesine, è presieduto da Antonello Zamboni

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Traguardo importante quello raggiunto dal ‘Gruppo Fotografico’ 38 presieduto da Antonello Zamboni, che festeggia i 40 anni di vita. "Anche se – dice Zamboni – ha fatto la sua comparsa a Badia nel maggio di due anni fa, in realtà non è altro che lo stesso gruppo di appassionati di fotografia nato il primo aprile 1980 con il nome di sezione fotografica della biblioteca civica Bronziero. La sezione era nata dall’idea di tre persone, Ivan Tardivello, Francesco Sprocatti e l’allora assessore alla cultura, Giorgio Aguzzoni. Fu proprio da quell’idea che il comitato di gestione della biblioteca, durante una riunione, arrivò a formalizzare la nascita del gruppo fotografico approvandone lo statuto. La sezione era nata con lo scopo di far ritrovare nella sede della biblioteca un gruppo di persone appassionate dell’arte fotografica, per una collaborazione con altre realtà, in primis con l’Amministrazione comunale, fornendo il supporto fotografico a tante iniziative. Nel frattempo era stata realizzata anche una camera oscura che permetteva la stampa di foto in bianco e nero eseguita dai soci. In quella camera oscura hanno preso vita diverse mostre fotografiche. La collaborazione con tante associazioni in tanti anni non è mai venuta meno. Con la Pro Loco sono stati organizzati dei concorsi fotografici per la sagra degli aquiloni". Diversi i fotografi ospitati in anni di attività. Tra questi, Franco Fontana, Luigi Ghirri, Lasalandra, Luciano Monti, Francesco Sprocatti. "Dal 2018 – prosegue – il gruppo ha dovuto trovare un nuovo nome perché costretto a cambiare sede e reinventarsi. Abbiamo trovato ospitalità nel centro ricreativo anziani e assunto la denominazione ‘Gruppo fotografico 38’. Da tanti anni i soci si incontrano ogni 2 settimane. L’emergenza Covid ha reso impossibile svolgere gli incontri in presenza, ma grazie ai social e al sito web www.fotoclubbadia.it i soci hanno potuto continuare l’attività, seppure a distanza.

Giovanni Saretto